Cristina Marconi, Il Messaggero 2/11/2014, 2 novembre 2014
LONDRA-MOSCA, SFIORATA LA GUERRA NEI CIELI
LONDRA Le forze aeree britanniche hanno intercettato un bombardiere russo che si avvicinava allo spazio aereo del Paese. Per la seconda volta in una settimana. E’ quanto ha annunciato il ministero della Difesa britannico, spiegando che il bombardiere, un Tupolev Tu-95 di epoca sovietica di quelli noti alla Nato anche come “Bear”, è stato «individuato visivamente» venerdì scorso dai caccia della RAF di Lossiemouth in Scozia e successivamente «scortato attraverso la regione di informazione di volo britannica», ossia la zona aerea monitorata dal Regno Unito. Un incidente simile è avvenuto già mercoledì scorso, quando due bombardieri russi sono stati intercettati sul Mare del Nord dal centro della RAF del Northumberland dopo che i radar della Nato avevano rilevato una serie di formazioni russe impegnate in «manovre militari significative» nella zona che va dal Mar Nero all’Oceano Atlantico.
LA NATO
La Nato ha sottolineato l’aumento «inusuale» dei voli militari russi nello spazio aereo europeo e ha dichiarato che «le partenze in allarme e le intercettazioni sono procedure standard quando un velivolo sconosciuto si avvicina allo spazio aereo» anche perché «questi voli rappresentano un potenziale rischio per l’aviazione civile poiché i militari russi spesso non presentano piani di volo e non usano i loro transponder di bordo». I due aerei russi facevano parte di una formazione più grande di otto velivoli, tra cui due aerei cisterna II-78, rilevati dai caccia F-16 norvegesi nello spazio aereo internazionale sopra il mare di Norvegia. Mentre sei velivoli sono tornati verso la Russia, i due Tupolev hanno proseguito verso la Gran Bretagna, dove sono stati intercettati. Hanno poi continuato il loro viaggio, sorvolando l’Atlantico, verso l’ovest del Portogallo dove sono stati intercettati dai caccia portoghesi prima di tornare indietro. Incidenti simili si sono registrati sul Mar Nero e sul Baltico, dove le formazioni militari russe sono finite nei radar turchi e portoghesi. Sempre mercoledì i Typhoon britannici sono stati mandati a intercettare un aereo civile, un cargo Antonov An-26 lettone, che stava creando problemi alle autorità di controllo aereo e che è stato scortato all’aeroporto londinese di Stansted prima di essere autorizzato a continuare la sua rotta verso Birmingham. I “Bear” sono aerei messi a punto negli anni ’50 e noti per la loro longevità: il primo volò nel 1954 e il modello è destinato a durare fino al 2040.
INTERCETTAZIONI TRIPLICATE
Gli incidenti giungono in un momento di tensioni tra la Russia e i paesi occidentali e la Nato ha dichiarato di aver intercettato circa 100 operazioni aeree di questo tipo nel 2014, ossia circa tre volte più che nel 2013, quando le relazioni con la Russia hanno iniziato a deteriorarsi. Secondo Igor Sutyagin, esperto del Royal United Services Institute, non si tratta di «nulla di nuovo» ma la frequenza dei voli vicini ai confini della Nato e la mancanza di comunicazione dei piloti russi con i controllori dello spazio aereo vanno letti «nel contesto della politica russa, che mira al confronto con l’Occidente, non alla cooperazione». A suo avviso «il Cremlino sta giocando da una posizione di debolezza» e sta portando avanti «una sorta di poker, di bluff, nel tentativo di intimidire l’Occidente e far salire la paura».