Panorama 30/10/2014, 30 ottobre 2014
UNA LUNGA STORIA (INCOMPIUTA) TRA RITARDI E SPRECHI
[vedi scheda 2291924]
1906– Insediamento dello stabilimento siderurgico Ilva, a Bagnoli, quartiere ovest di Napoli.
1934– L’Ilva a capitale privato passa alla società pubblica Iri.
1937– Si insedia accanto all’ilva, Eternit (società dell’Iri). Produrrà fino al 1985 cemento-amianto.
1961– Dalla fusione di Ilva con Comigliano Spa nasce Italsider.
1983– Va in crisi il mercato dell’acciaio.
1986– Primo allarme: Bagnoli è «area a elevato rischio ambientale».
1990– Il 2 ottobre l’ultima colata. Gli altiforni vengono spenti.
1992– Chiusura di Italsider.
1994– Il Comune (sindaco Antonio Bassolino, assessore Vezio De Lucia) vara un piano di recupero ambientale. Il progetto è trasformare l’area in un grande parco dedicato allo sport, ai centri tv e di ricerca, con un porto turistico e degli alberghi.
1995– Il 21 dicembre il governo dispone la prima bonifica su 2,5 milioni di metri quadri (2 milioni sono occupati dall’Ilva).
Spesa prevista; 343 milioni di lire, di questi 261 a carico dello Stato, 81 dell’Iri che controlla l’Ilva.
1996– All’Ilva, per conto dell’Iri, il compito della bonifica con altra società Iri: Fintecna. L’Iri indica il soggetto attuatore: Bagnoli Spa.
2001 - Il Comune acquisisce i suoli da bonificare.
2002 - Il Comune istituisce per la bonifica Bagnolifutura Spa. Il Ministero dell’Ambiente concorre con 75 milioni di euro. Il resto spetta a Comune, Provincia, Regione.
2007 - Bagnolifutura riprende la bonifica interrotta. Il preventivo sale a 282 milioni. Con solo 107 a suo carico. C’è il problema della colmata (i rifiuti tossici tra terraferma e mare) da rimuovere: per mancanza di fondi fallisce l’accordo con Piombino.
2013 – Il 4 marzo un rogo doloso distrugge l’attigua Città della Scienza. Prime indagini e primo sequestro dell’area. Il 13 dicembre il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ordina a Fintecna di rimuovere la colmata. Senza esito.
2014 - Il 29 maggio su istanza di Fintecna il tribunale dichiara fallita Bagnolifutura.
Debiti: 200 milioni, di questi 70 con Fintecna, 69 con Monte del Paschi, 20 con Devitia Ambiente Spa.
14 ottobre - Nuovo sequestro dei suoli. Accolto dal Riesame il ricorso della procura contro il dissequestro del tribunale, nell’ambito del processo a 19 imputati di truffa (136 milioni) e disastro ambientale.