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 2014  ottobre 31 Venerdì calendario

E SE LA CRISI DIVENTASSE LA NORMALITÀ DEL FUTURO?


Il tempo della crescita economica sostenuta potrebbe appartenere al passato e i tempi di magra diventare la nuova normalità. È quanto sostengono illustri economisti ed analisti osservando la deflazione delle economie più sviluppate e il rallentamento dei tassi di crescita di quelle emergenti – ad agosto i dati relativi alla spesa per il consumo per il secondo trimestre del 2014 di 19 di queste nazioni ha toccato i livelli più bassi dal 2009. Preoccupa anche che dal 2011 il Fondo Monetario ha abbassato per ben sei volte le sue previsioni di crescita.
È come assistere a una tempesta economica perfetta: le sanzioni imposte alla Russia hanno rallentato l’economia al punto che il paese è a crescita zero; il tasso di crescita del Pil brasiliano è passato dal 2,5 del 2013 allo 0,3 della seconda metà del 2014; il prezzo del petrolio è tornato ai livelli del 2010 e la flessione della domanda cinese accompagnata dalla crescita dell’inflazione hanno fatto contrarre le importazioni e, di conseguenza, la produzione dei Paesi dell’America Latina e Australia. Ma ciò che preoccupa il Fondo Monetario, la Banca centrale europea e la Banca Mondiale è la deflazione.
Si teme che la locomotiva europea, e cioè la Germania, si sia fermata. Ad agosto la produzione ha continuato a rallentare colpendo l’economia dei Paesi dell’Europa dell’Est la cui produzione alimenta l’industria tedesca. Il rallentamento della crescita mondiale coincide con la decisione della Riserva federale Usa di stampare mensilmente sempre meno dollari, confermando così i timori di molti, che la produzione di carta moneta avrebbe avuto un effetto positivo sull’economia mondiale soltanto nel breve periodo.