Pietro Romano, Panorama 30/10/2014, 30 ottobre 2014
L’ITALIA PERDE IL SUPEREUROCRATE
È l’estensore della richiesta di chiarimenti sulla manovra spedita da Bruxelles a Roma. E perciò sarebbe diventato la bestia nera di Matteo Renzi, che lo chiamerebbe «il prodiano». Ma Marco Buti, direttore generale Affari economici e finanziari della Commissione Ue, non se ne adonta. Toscano, 57 anni, laurea a Firenze e master a Oxford, a Bruxelles dal 1987, è uno dei tecnici più longevi di Palazzo Berlaymont. Capo di gabinetto dei commissari Filippo Pandolfi e Raniero Vanni d’Archirafi, consulente economico di Romano Prodi, in ottimi rapporti con Giulio Tremonti e Antonio Tajani, Buti ha fatto del suo «non schierarsi» un modus vivendi che lo fa apprezzare molto a livello internazionale. Ora è pronto per una nuova avventura. Secondo quanto risulta a Panorama, lasciata la direzione generale che detiene da sei anni (di rado si va oltre i quattro anni), Buti si trasferirà a Parigi come capo economista dell’Ocse, com’è stato il ministro Pier Carlo Padoan, o, ma l’ipotesi è in calo, occuperà un posto al vertice della Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa.
(Pietro Romano)