Michele Serra, L’Espresso 31/10/2014, 31 ottobre 2014
INVENTATI UN LAVORO FAI IL FARFAROLLO
Si fa sempre più aspro lo scontro tra le due sinistre italiane, quella giovane che usa l’iPhone e quella vecchia che gli paga la ricarica. Nel tentativo di smorzare le polemiche e di dare il buon esempio, Bersani ha partecipato alle ultime riunioni sfoggiando un nuovo iPhone, ma dotato di cornetta: un segnale di compromesso che forse non basterà a evitare la scissione, ma è stato apprezzato dai renziani moderati, che hanno risposto caricando sui loro smartphone una app che consente di calcolare il tempo di cottura delle salamelle a seconda del loro diametro. Utilissima come tutte le app, sarà sperimentata nelle prossime Feste dell’Unità.
DAVIDE SERRA Il finanziere vicino a Renzi ha proposto di superare la disoccupazione, che è un retaggio del passato, con l’autoassunzione: «Se ogni persona si assumesse e si pagasse uno stipendio, non saremmo a questo punto», ha detto uscendo dalla Leopolda. Il giovane e brillante finanziere è tra i più convinti sostenitori dell’idea che il lavoro non è un diritto scontato, ma va creato giorno per giorno, con entusiasmo e soprattutto con grande fantasia. Dal suo tavolo di lavoro, alla Leopolda, sono uscite almeno cento idee di nuove figure professionali: il farfarollo, il pisiambolo, lo slamjunker, il prementone, il mustformer, lo svallone e il minute-man. «Sono tutti contenitori nuovi di zecca - ha spiegato Davide Serra - adesso tocca ai ragazzi riempirli di contenuti».
CAMUSSO «Lo scontro tra futuro e passato è un falso problema», ha detto la segretaria della Cgil parlando al tradizionale Raduno dei Ciompi, che raccoglie, tra le altre numerose categorie, i cardatori di lana, i maniscalchi e i bottai, tutti nel tradizionale costume da lavoro che risale all’epoca delle Signorie. Camusso ha anche smentito il luogo comune secondo il quale la categoria più rappresentata nel sindacato sono i pensionati: i numeri dicono che il record assoluto di iscritti è ormai della Cgil-Badanti. La prova è stata fornita dall’imponente corteo della categoria, un colpo d’occhio impressionante perché ogni lavoratrice spingeva il suo anziano in carrozzina. Un milione di partecipanti secondo il sindacato, molti meno secondo la Questura che invita a considerare l’alto numero di decessi nel corso della manifestazione.
RENZI Impressionano l’energia e il dinamismo del giovane premier. Allo scadere dell’ora legale ha suggerito a tutti i partecipanti alla Leopolda di non spostare le lancette dell’orologio un’ora indietro, per stanca consuetudine, ma una avanti, coraggiosamente, perché il futuro non aspetta. «Se lo facessimo ogni giorno», ha spiegato Renzi, «il primo gennaio dell’anno nuovo arriverebbe con quindici giorni di anticipo». Qualche contraccolpo logistico negli alberghi di Firenze, dove i “leopoldini” hanno chiesto il breakfast alle cinque del mattino. Qualche locale del centro ha dovuto servire l’apericena già alle tre del pomeriggio, e alcuni renziani doc sono stati richiamati dalla polizia municipale perché facevano la movida, con schiamazzi annessi, alle cinque del pomeriggio, con grave intralcio al traffico.
L’OPPOSIZIONE INTERNA Una scissione, e poi un nuovo partito? A favore dell’ipotesi è arrivata la notizia che sarebbe, nella sola sinistra italiana, la scissione numero Mille, un numero prestigioso e molto invogliante, perché farebbe passare alla storia i suoi promotori. Il nuovo partito avrebbe molte componenti: vendoliani, civatiani, camussiani, cuperliani, landiniani, e dunque sarebbe già per sua natura soggetto a nuove scissioni. Una prospettiva elettrizzante per chiunque consideri la sinistra il luogo ideale per dilaniarsi. Si attende con ansia la posizione dei trotzkisti, senza i quali, pur essendo ormai poche decine, nessuna sinistra che si rispetti può decidere alcunché. Secondo voci autorevoli, alcuni dirigenti trotzkisti defunti da molti anni hanno comunque incaricato gli eredi di chiedere a gran voce nuove scissioni, o almeno una drammatica spaccatura.