Luca Gualtieri, MilanoFinanza 24/10/2014, 24 ottobre 2014
MPS, UN’ALLEANZA NON È PIÙ TABÙ
[Intervista a Bruno Valentini] –
Nei due anni scarsi trascorsi a Palazzo Pubblico, l’imponente sede trecentesca del Comune di Siena affacciata su Piazza del Campo, il sindaco Bruno Valentini ha vissuto in presa diretta le traversie del Monte dei Paschi. Prima lo scandalo giudiziario, poi il salvataggio della Fondazione, quindi il braccio di ferro con l’Unione Europea sul piano di ristrutturazione e infine l’aumento di capitale che ha aperto le porte ai nuovi soci. La pagella della Bce prevista per domenica sarà insomma solo l’ennesima tappa di un lungo percorso a ostacoli. Valentini non nasconde la preoccupazione per l’esito del comprehensive assessment ma, qualunque sia il verdetto, è pronto a confermare piena fiducia all’amministratore delegato di Mps Fabrizio Viola e al presidente Alessandro Profumo. Almeno fino all’assemblea di primavera.
Domanda. Sindaco Valentini, sul mercato c’è chi agita lo spettro di un nuovo aumento di capitale per il Monte dei Paschi, anche se per ora sono soltanto illazioni. Lei che scenari prevede?
Risposta. Non ho strumenti per fare previsioni, ma certamente questo non è il momento adatto per lanciare una nuova ricapitalizzazione. Semmai, in caso di deficit di capitale, credo che la banca farà il possibile per individuare strumenti di intervento alternativi. Spetterà al management scegliere la strada giusta. Voglio comunque ricordare che in questi due anni è stato fatto un grande lavoro in termini di taglio dei costi e di rafforzamento patrimoniale. Senza dimenticare le riduzioni di personale, effettuate senza misure punitive e accompagnando i lavoratori all’uscita con tutti gli ammortizzatori disponibili.
D. C’è però il timore che il lavoro svolto finora possa non bastare alla Banca Centrale Europea.
R. Se questo timore venisse confermato, sarebbe la riprova che l’Europa si sta mostrando assai poco accondiscendente con l’Italia. In una fase delicata come quella attuale costringere le banche ad adeguamenti patrimoniali troppo rapidi significa compromettere la ripresa e danneggiare il tessuto economico del Paese. Ecco perché il governo italiano dovrebbe farsi sentire per proteggere le banche italiane e garantire loro la piena operatività.
D. Qualcuno potrebbe leggere un esito negativo del comprehensive assessment come una bocciatura del lavoro svolto da Viola e Profumo. Condividerebbe un giudizio del genere?
R. Senza nulla togliere all’importanza del test, a mio parere un esito negativo non sarebbe un peccato mortale. Il voto di Bce ed Eba sarà in larga misura un voto sul passato e su una gestione scellerata fatta di scommesse molto imprudenti. Tutto questo però è concluso da tempo. Mi permetta poi di ricordare che su tutte le banche si è abbattuta una crisi finanziaria senza precedenti, di cui ancora oggi non vediamo la fine. Per tutte queste ragioni mi sembrerebbe davvero ingeneroso ritenere Viola e Profumo responsabili di un’eventuale bocciatura. Semmai va dato loro atto del grande lavoro di pulizia svolto in questi anni difficili.
D. Quindi sarebbe disposto a confermarli per un altro mandato nella primavera prossima?
R. Questo non c’entra. Non spetta alla politica prendere decisioni sulle nomine, ma ai soci delle banca.
D. Anche il Comune di Siena però è un socio del Monte, sebbene indiretto.
R. Molto indiretto. Comunque posso soltanto dire che i manager vanno scelti in coerenza con un progetto industriale condiviso dai soci. Se il progetto cambiasse, a rigor di logica dovrebbero cambiare anche i manager.
D. Di certo un socio che continua a contare è la Fondazione Mps, anche grazie al patto di sindacato sottoscritto con Fintech e Btg Pactual. Che futuro vede per quell’alleanza?
R. L’obiettivo dichiarato dell’Ente è quello di allargare il patto, anche se Axa per il momento si è detta indisponibile. Credo comunque che l’essenziale non sia ampliare o meno il patto, ma condividere con altri azionisti le linee di fondo di un progetto industriale.
D. Questa condivisione per adesso c’è solo con Fintech e Btg Pactual?
R. I nuovi soci stanno mostrando grande interesse al rilancio della banca, anche perché vogliono fare in modo che il capitale investito venga salvaguardato. Credo quindi che il loro contributo sarà molto prezioso.
D. Che valutazione dà dell’operato di Marcello Clarich, neopresidente della Fondazione?
R. L’obiettivo che Clarich si è posto, cioè tutelare il patrimonio della Fondazione, non è impresa semplice e richiede talvolta scelte impopolari. Ritengo comunque che sia un obiettivo assolutamente condivisibile.
D. In passato la difesa dell’autonomia del Monte è sempre stata una priorità per i suoi azionisti e per le forze politiche senesi. Secondo Lei, è ancora così?
R. Credo che la difesa a tutti i costi dell’autonomia non sia più un tabù. Abbiamo visto quanti danni ha prodotto una difesa testarda e miope della senesità. Oggi la priorità è gestire bene la banca per creare benessere nel territorio e nella clientela. Ben vengano le alleanze, se andranno in questa direzione.
Luca Gualtieri, MilanoFinanza 24/10/2014