Fulmini 31/10/2014, 31 ottobre 2014
CATTIVERIA
«La cattiveria non si compra al supermercato» (Sinisa Mihajlovic).
CRITICHE «Le critiche? Qualcuno parla con la voce, io con i gol» (Mattia Destro).
FISCHI «Le critiche non le sentiamo, entriamo in campo per vincere e dobbiamo continuare così. Chi fischia non vuole bene all’Inter. Ma ci sono anche quelli che ci sostengono per 90’. Quelli sono i veri tifosi» (Mauro Icardi).
ERRORI «Un allenatore che indovina la piazza ideale ha un gran fiuto o un gran culo. A Empoli sappiamo che la crescita di un giovane passa anche dai suoi errori. Il pubblico ha sposato l’idea: nutre un feroce senso d’appartenenza per il vivaio. Altrove c’è il complesso dell’errore: sbagli una palla e non giochi più» (Maurizio Sarri).
VELOCITA’ «Provateci voi a correre, scartare, avanzare, scattare per 50-70 metri. Sì, a volte davanti alla porta mi cala la nebbia, ma con l’aiuto dello staff tecnico ho migliorato la mia concentrazione finale. Aggiungo che forse la mia velocità di piede non va a tempo con quella della testa» (Gervinho).
PARADOSSI «È paradossale che siamo il miglior attacco del torneo ma non hanno segnato i centravanti. Mi auguro di trovare in fretta i loro gol, cercando di dar loro più palloni» (Pippo Inzaghi).
STUDIARE «Con Zeman da giocatore mi sono divertito. Ho studiato tanto, ma lui mi ha entusiasmato. Mi ha insegnato tanto, anche se non voglio copiarlo perché reputo fondamentale la fase difensiva» (Eusebio Di Francesco).
DURO «Capello è un duro: verso di lui provo un senso di riconoscenza devastante, ho un rapporto fantastico sia con l’uomo sia con il manager. Sul lavoro non si scherza, ci sono ruoli ben definiti, lui è il capo» (Christian Panucci, allenatore in seconda della nazionale russa guidata da Capello).
SCENA «Quando tutto va bene si attribuisce i meriti e quando va male lascia intendere che è colpa dei giocatori. Si mette in scena sapendo esattamente dove si trovano le telecamere, prendendo appunti nel taccuino» (Mourinho secondo l’ex ct francese Raymond Domenech).
VIP «Oggi l’ultimo dei tronisti ha la guardia del corpo, mi fa ridere. Allora non c’era il divismo. Giravi tranquillo, al massimo ti chiedevano un autografo. Non eravamo infastiditi se qualcuno ci fermava, oggi invece i vip sembrano avere tutti fretta: vanno di fretta, camminano di fretta, parlano di fretta» (Adriano Panatta).