Carlo Antonio Biscotto, il Fatto Quotidiano 30/10/2014, 30 ottobre 2014
CRONACHE MARZIANE: GUARDANO TELENOVELA, CONDANNATI A MORTE
La Corea del Nord è una inesauribile miniera di notizie spesso ai limiti del verosimile. Nello scorso settembre ci fu la tragicommedia della scomparsa di Kim Jong-un iniziata con la notizia secondo cui a causa dell’obesità si era fratturato le caviglie e aveva contratto la gotta. In precedenza il governo nordcoreano aveva minacciato pesantemente Hollywood per impedire la realizzazione di un film comico su Kim Jong-un e in quella circostanza il regime si era spinto fino a rivolgersi alle Nazioni Unite affinchè facessero pressioni sul governo americano per bloccare la realizzazione del progetto. Periodicamente giunge notizia di epurazioni ed esecuzioni di politici vicini al leader, oppositori o presunti tali, attori e persino calciatori colpevoli di aver perso una partita. Ma ogni volta ci si domanda se le notizie - vista l’impossibilità di verificarle – siano reali o fabbricate ad arte.
Vero È che quest’anno – stando a quanto riferiscono i servizi segreti della Corea del Sud - in Corea del Nord sarebbero stati pubblicamente giustiziati almeno 50 esponenti di primo piano del governo e dell’establishment militare. Tra le vittime delle purghe – che non accennano a cessare -10 membri del Partito dei lavoratori che governa il Paese fucilati con l’accusa di aver guardato alla televisione soap operas della Corea del Sud, di corruzione e di libertinaggio. Tra le vittime dell’ennesima epurazione, scelte personalmente da Kim Jong-un, molte pare fossero vicine a Jang Song-thaek, zio di Kim, arrestato nel dicembre del 2013 e giustiziato per una serie di reati contro la Stato.
L’eliminazione degli alleati politici di Jang starebbe ad indicare la volontà del giovane dittatore di rafforzare il suo potere anche se non è facile credere che membri del partito siano stati giustiziati per aver seguito programmi di intrattenimento della televisione sudcoreana. D’altro canto versioni piratate di programi televisivi sudcoreani e cinesi circolano in modo massiccio nella Corea del Nord tanto da aver creato un redditizio mercato nero. Il governo si prodiga in tutti i modi per impedire che i cittadini sappiano cosa avviene oltre frontiera, ma oggi con i cellulari e le moderne tecnologie informatiche è impossibile tenere la realtà fuori della porta di casa, come avveniva in passato.