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 2014  ottobre 27 Lunedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - CROLLO IN BORSA DI MPS E CARIGE DOPO L’ESITO DEGLI STRESS TEST


REPUBBLICA.IT
MILANO - Seduta choc a Piazza Affari per Mps e Carige, le due italiane bocciate dalla Bce negli stress test diffusi ieri. Entrambi i titoli fin dall’avvio segnano perdite in doppia cifra. In particolare, Monte dei Paschi, che aveva come prezzo di riferimento di venerdì un euro, ha segnato come primo prezzo 0,852 euro prima di chiudere a 0,8 euro con una flessione del 21,5% (segui il titolo in diretta). Per Carige un tonfo del 17,19% a 0,08 euro (dopo un avvio a 0,0762 euro).
Dal risultato dell’esame Bce emerge che Monte dei Paschi e Carige hanno bisogno di rafforzare il capitale rispettivamente per 2,11 miliardi e 814 milioni di euro. Nel primo caso si tratta di una cifra superiore alle attese del mercato, nel secondo l’ammontare si colloca nella parte alta della forchetta indicata dagli analisti come probabile ammanco. Carige ha già annunciato un aumento di capitale per non meno di 500 milioni, garantito per 650, oltre a dismissioni.
Mps. Per Siena si tratta dell’ennesimo passaggio della banca sotto il torchio delle autorità sovranazionali: è il terzo dal 2011. Adesso il cda di Mps entro due settimane dovrà spiegare alla Bce come intende colmare il deficit di capitale. Intanto la banca ha nominato Ubs e Citi "advisor finanziari per definire, strutturare, implementare azioni di mitigazione, nonché valutare tutte le opzioni strategiche a disposizione". Significa che si inizia a considerare anche un’integrazione con altri operatori. A quanto si apprende, Mps sta facendo di tutto per evitare un altro aumento di capitale, mentre studia l’emissione di un bond convertibile in azioni tipo At1, unito a cessioni di rami aziendali come Consum.it che sembra in dirittura di arrivo, o di pacchetti di crediti in bonis o in mora, oppure di parti della rete agenziale.
Il deficit patrimoniale indicato dal Common equity tier 1, svolti i due esercizi di vigilanza, è di 2,11 miliardi di euro. La revisione degli attivi Aqr ha rivelato carenze per 845 milioni, e lo stress test scenario di base un deficit da 1,51 miliardi. Numeri colmabili, fin lì, dalle azioni di rafforzamento poste in essere nel 2014, prima tra tutte l’aumento di capitale da 5 miliardi (di cui 3 restituiti al Tesoro per i Monti bond tuttavia). E’ lo scenario "avverso" considerato dal secondo stress test a lasciare il segno: 4,25 miliardi di deficit, solo dimezzati da quanto fatto fin qui dal management dell’istituto in questi mesi. Il vertice della banca, guidato da Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, contesta che modalità dello stress test sono "molto diverse da quelle applicate dalla Commissione Ue per il piano di ristrutturazione che ha dato l’ok ai Monti bond".
Carige. La banca genovese è l’unica, in Italia, che dovrà immediatamente fare un aumento di capitale, il cui ammontare sarà di almeno 500 milioni. Il test sugli attivi ha fatto emergere una carenza di 952 milioni, lo stress test avverso di 1,83 miliardi. Dopo le misure di rafforzamento già attuate, mancano 814 milioni, ed è questa la cifra che nei prossimi mesi andrà racimolata. Secondo fonti attendibili, ci sarà una ricapitalizzazione attorno al mezzo miliardo, con un consorzio di garanzia guidato da Mediobanca che garantirà oltre quella somma, a coprire quasi l’intero deficit. In parallelo, è alle battute finali la cessione delle assicurazioni del gruppo al fondo Apollo, per circa 300 milioni. Saranno infine poste in vendita la banca di gestioni patrimoniali Cesare Ponti, l’attività di credito al consumo Creditis, e altre quote di minoranza. Tornando all’aumento di capitale, l’istituto guidato dall’amministratore delegato Piero Montani ha spiegato in una nota di avere già acquisito "l’impegno di Mediobanca a pre-garantire, in qualità di global coordinator e bookrunner, fino a 650 milioni l’integrale sottoscrizione delle azioni". E’ quindi plausibile che la ripatrimonializzazione possa essere superiore a 500 milioni.