Giorgio Ursicino, Il Messaggero 26/10/2014, 26 ottobre 2014
SUL LIBRETTO DELL’AUTO IL NOME DI CHI GUIDA
IL CASO
ROMA
Sempre più complicata la vita per gli automobilisti. Fra poco più di una settimana (da lunedì 3 novembre) scatterà infatti l’obbligo di comunicare alla Motorizzazione se si utilizza per oltre 30 giorni un veicolo non di proprietà, cioè se sul libretto di circolazione l’intestatario è un soggetto diverso (persona fisica o giuridica che sia) da chi guida. In alcuni casi alla comunicazione segue l’obbligo di annotare sulla carta di circolazione stessa (attraverso un tagliando adesivo rilasciato dalla Motorizzazione stessa) il nome dell’utilizzatore, in altri non è necessario, basta conservare a casa (quindi non averla con sé nel veicolo) la ricevuta dell’avvenuta “comunicazione”. Il provvedimento non fa eccezioni, riguarda tutti. È evidente, però, che la misura è finalizzata a mettere sotto i riflettori le auto aziendali o quelle a noleggio a lungo termine per le quali è facile risalire con precisione al periodo di utilizzo visto che c’è sempre una documentazione relativa. Non coinvolge invece più di tanto i privati che quando si “prestano” la vettura di solito non aprono un dossier. Sono apertamente esentati «i familiari conviventi», ma non rientrano nel provvedimento anche tutti quelli che utilizzano la vettura in maniera non esclusiva. Chi trasgredisce rischia una multa di 705 euro e il ritiro del documento del veicolo, cioè della carta di circolazione.
I COMODATI
Il cambiamento non è una novità, era previsto da tempo e riguarderà in ogni caso solo le situazioni che si verranno a creare dopo il 3 novembre. I comodati già in essere potranno venire registrati e comunicati, ma non c’è l’obbligo di farlo. Tutto risale alla legge 120 del luglio 2010 che ha introdotto il comma 4-bis all’articolo 94 del Codice della Strada. A questa è seguito un Dm entrato in vigore nel dicembre 2012 che ha introdotto l’articolo 247-bis la cui applicazione è stata però rimandata «in attesa della realizzazione delle procedure informatiche indispensabili per dar corso ai provvedimenti amministrativi di aggiornamento dell’Archivio Nazionale dei Veicoli e dei documenti di circolazione così come prescritto dall’art. 94 del Cds». La Motorizzazione ha dato il via libera con una circolare (la numero 15513) il 10 luglio, stabilendo che tutto fosse pronto per partire il 3 novembre. La norma è nata per motivi di ordine pubblico, per ostacolare le truffe e individuare con più facilità eventuali responsabili di incidenti ed infrazioni.
Evidenti anche le finalità fiscali poiché diventa più facile identificare chi utilizza un benefit e non lo dichiara. Per il momento la norma non viene applicata ai veicoli nella disponibilità di soggetti che effettuano attività di autotrasporto come chi è iscritto al Ren o all’albo degli autotrasportatori, ha licenza per il trasporto di cose in conto proprio o l’autorizzazione al trasporto di persone con autobus in uso proprio o autovetture in uso terzi (taxi, ncc).
L’ESENZIONE
Sono esentati invece dall’obbligo di applicare sul libretto il tagliando con il nome rilasciato dalla Motorizzazione i dipendenti che utilizzano vetture aziendali o chi guida veicoli delle case costruttrici (basta la comunicazione). I soggetti che possono concedere un veicolo in comodato sono il proprietario, il locatario in ipotesi di leasing, l’usufruttuario e l’acquirente nell’ipotesi di patto con riservato dominio.
Senza dubbio un consistente aumento di burocrazia (e relativi costi) in un momento di piena crisi in cui l’automobilista è particolarmente tartassato (il limite delle auto storiche verrà alzato da 20 a 30 anni con la perdita di consistenti benefici fiscali), le vendite sempre in difficoltà e i concessionari che continuano a chiudere.
«Si fa fatica a capire la ragione di un provvedimento del genere - ha dichiarato il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani - sicuramente è una complicazione in più in un momento di difficoltà in cui c’è bisogno di semplificare le regole. Tutto diventa più vincolante e crea diversi disagi proprio ora che si cerca di promuovere anche con successo formule come il car sharing che si basano sull’utilizzo della stessa auto da parte di più persone. Spesso per i dettagli si perde di vista l’interesse generale».
Giorgio Ursicino, Il Messaggero 26/10/2014