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 2014  ottobre 25 Sabato calendario

«QUEL CARAVAGGIO RIVOLUZIONERA’ LA STORIA DELL’ARTE»

Nel mondo dell’arte sono tutti d’accordo: questo dipinto apre un capitolo nuovo nella storia di Caravaggio. Tutti chiedono di vederlo presto dal vivo. Ma, al momento, resta in possesso degli anonimi collezionisti europei che l’hanno ereditato. La Maddalena in estasi attribuita a Caravaggio da Mina Gregori, sulle pagine di Repubblica di ieri, catalizza l’attenzione della comunità degli storici dell’arte. E, da subito, supera per interesse i tanti esemplari noti finora dello stesso quadro. Quadro, che, come ricordano i documenti, doveva trovarsi con due San Giovanni sulla barca dell’ultimo viaggio verso Porto Ercole, dove il pittore morì di febbre il 18 luglio 1610. Keith Christiansen, curatore d’Arte Europea del Metropolitan Museum di New York, ha firmato mostre e pubblicazioni internazionali su Merisi: a partire da The Age of Caravaggio del 1985.
Ècauto, ma dice: «Il punto di vista di Mina Gregori ha molto peso. Le altre versioni dello stesso soggetto che conosco non mi hanno mai convinto. L’indicazione della provenienza di questo dipinto è di grande interesse e suggerisce che l’opera debba essere studiata con attenzione. Al momento, però, sarebbe da irresponsabili prendere una posizione senza aver visto il quadro di persona. Anche perché si sa che di questa pittura esistono davvero tante copie». Proprio il Met, nel 1997, è stato l’ultimo grande museo del mondo ad acquistare un Caravaggio: La negazione di San Pietro . Ma oggi quanto potrebbe valere un’opera di Caravaggio? «Sull’acquisto della Negazione non possiamo rilasciare dichiarazioni. Di solito non lo facciamo, a meno che non si tratti di vendite pubbliche», chiarisce Christiansen.
«Questa Maddalena può valere anche cinquanta milioni di euro », dice Claudio Strinati, che ha curato con Rossella Vodret la mostra del 2010 per i quattrocento anni della morte di Caravaggio, alle Scuderie del Quirinale. Strinati, dopo aver letto le parole di Mina Gregori e aver visto l’opera riprodotta, ha pochi dubbi: «Tutto lascia pensare che sia un originale di Caravaggio. Mi fa piacere che a trovarlo sia stata la Gregori: è la nostra decana». Strinati aveva sostenuto in passato la Maddalena Klein , l’opera in una collezione romana vincolata dallo Stato, attribuita a Caravaggio da John Gash. Un’assegnazione adesso tutta da rivedere. «Non ho mai messo le mani sul fuoco per la Maddalena Klein – precisa Strinati – Era, fino a questo momento, la versione migliore. Ora cambia tutto. Anche per quel biglietto con grafia seicentesca ritrovato dietro al quadro». Il biglietto recita: «Madalena reversa di Caravaggio a Chiaia ivi da servare pel beneficio del Cardinale Borghese di Roma». «Quel biglietto è troppo bello per essere vero – interviene lo storico dell’arte Antonio Pinelli – È una conferma meravigliosa. Dà un’ulteriore “pennellata” a questa storia. Ho visto l’immagine: l’opera ha tutta l’aria di essere buona. Rispetto alla Maddalena Klein , qui le mani e il viso rovesciato all’indietro sono più impressionanti. Mi ricorda molto un’altra tela tarda: la Santa Lucia di Siracusa. Mina Gregori è ancora la più la grande. A lei va il merito di avere riconosciuto contro tutto e contro tutti un altro capolavoro di Caravaggio: il Martirio di Sant’Orsola . E non erano ancora venuti fuori i documenti ». Ma è possibile che una famiglia si possa trovare improvvisamente in possesso di un Caravaggio? Continua Pinelli: «Mi è sembrato molto credibile che dei privati, per di più non dei grandi conoscitori, si siano visti con un’opera così tra le mani. Per fortuna si sono rivolti alla persona giusta. C’è ancora tanto da scoprire. Anche dentro le chiese».
«All’ottanta per cento è lui. Portiamo questo nuovo Caravaggio all’Expo 2015». Vittorio Sgarbi, ambasciatore per le belle arti della rassegna di Milano, gioca in attacco: «Contatterò la Gregori e glielo chiederò. Un’opera inedita di Caravaggio esposta a Milano consentirebbe un largo dibattito sull’attribuzione. Potrebbe stare a Palazzo Litta o a Palazzo Bagatti Valsecchi. Dalla riproduzione appare notevole: il panneggio corrisponde a quello del David e Golia della Borghese. La Maddalena in estasi è il notturno di Caravaggio. Appartiene agli anni in cui dipingeva la sua tragedia umana. Questa attribuzione è l’unica buona dopo anni: quel Sant’Agostino che gli volevano assegnare tempo fa è stato realizzato dieci anni dopo la morte del pittore».
La Maddalena, infatti, segue due “scoperte” strillate negli ultimi anni e poi rifiutate dalla comunità degli storici dell’arte. Tomaso Montanari, specialista del Seicento, spiega: «Il Sant’Agostino e i disegni ritrovati nel 2012 bastava vederli riprodotti per stabilire che non erano veri. Qui il discorso è diverso. Il dipinto sembra di buona qualità, superiore a quella copia mediocre che è la Maddalena Klein , ma andrebbe visto da vicino. Ci sono i mezzi per non svelare l’identità dei possessori ed esporre comunque il quadro. Se si potesse presentare a Roma, anche solo per tre giorni... Magari montato su un cavalletto per esaminare bene anche il foglio trovato sul retro». Ecco, l’iscrizione del Seicento: sull’autenticità di questa, Montanari è scettico: «Da frequentatore degli archivi secenteschi, mi lascia perplesso. Sembra il tentativo di vincere ogni perplessità. Quel testo è la tessera di un puzzle perfettamente sagomata. Ci dice esattamente quello che vogliamo sapere: Napoli e il cardinale Borghese. Mi sembra troppo. Salvo vedere tutto».
Francesca Cappelletti insegna all’Università di Ferrara e ha pubblicato da Electa la monografia più recente di Caravaggio, espellendo dal catalogo del pittore molte opere. Sulla Maddalena in estasi della Gregori, invece, si sbilancia: «L’ipotesi mi sembra molto convincente – dice –Le questioni critiche restano aperte, però: non sono convinta che sia una delle ultime opere. Potrebbe averla realizzata prima del 1610. Di certo restituisce con più forza di altre lo stile caravaggesco. Capisco il riserbo della famiglia, ma mi piacerebbe ricostruirne la storia, i passaggi. Da Napoli la tela potrebbe essere arrivata in Spagna, per esempio. Trovare un Caravaggio cambia la storia. La mia ossessione sono i dipinti di Merisi della collezione Giustiniani. Quelli spariti a Berlino nel 1945. Spero sempre che non siano scomparsi veramente ». La storia di Caravaggio non è stata ancora scritta tutta.
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IL DIPINTO E LE COPIE
A sinistra, la Maddalena in estasi attribuita a Caravaggio da Mina Gregori; sopra, la Maddalena Klein (Roma, collezione privata); sotto, Louis Finson : Maddalena (Marsiglia, Musée des Beaux-Arts)