Paola Pisa, Il Messaggero 24/10/2014, 24 ottobre 2014
BULGARI, LA GRANDE BELLEZZA
È l’alba. Lei è sola. Scende la scalinata di Trinità dei Monti verso piazza di Spagna. Ha un abito lungo, da sera, è spettinata. Si incammina pensierosa per via Condotti, la affiancano due misteriosi personaggi che si riveleranno essere i suoi genitori da giovani. La saracinesca di un negozio è appena sollevata. I tre si intrufolano e comincia il sogno, popolato di presenze del passato. Si chiama "The dream" il filmato di sette minuti in cui Valeria Golino appare con la sua bellezza inquietante. L’autore e regista di questa Roma surreale non poteva che essere Paolo Sorrentino, Oscar per "La Grande Bellezza". La scena che si apre davanti agli occhi dei protagonisti è quella della storica maison Bulgari, griffe che ha voluto il corto e lo ha presentato ieri sera tra collier e pendenti riconoscibili in tutto il mondo perché appartenuti a grandi star, a dive e divine come Liz Taylor, Ingrid Bergman, Anna Magnani.
Splendono le gioie che abbinano pietre colorate in maniera mirabile e hanno un legame indissolubile con la città eterna dove il marchio è nato. Ne va giustamente orgoglioso Jean-Christophe Babin, ad del brand dal 2013. Il manager è arrivato giusto in tempo per festeggiare i 130 anni di Bulgari, aprire la "Domus" dove sono esposte le collezioni "Heritage". «Lo spazio è in via Condotti, nella sede storica dove molte di queste opere sono state esposte per la prima volta. Sono il patrimonio che Bulgari ha collezionato in un secolo e tre decenni. E’ stato fatto un notevole sforzo economico e di ricerca per riportarle in questa Domus al primo piano del negozio storico».
MADE IN ITALY
Monsieur Babin è una fonte inesauribile di annunci di eventi, di notizie su iniziative che la maison italiana ha intrapreso e sta per iniziare. Tra cui questo film. Tutto quello che appare nelle vetrine strepitose è made in Italy, gli orecchini che sono una cascata di triangoli di diamanti, gli orologi a serpente, ispirati al primo che Richard Burton regalò a Liz, le collane soutoir da mille e una notte con pendenti di smeraldi grandi come uova. «L’alta gioielleria è creata e realizzata a Roma. Quello che chiamiamo "pret-a-porter" è fatto in laboratori di Valenza e del Piemonte. Solo gli orologi vengono costruiti in Svizzera, ma il capo designer è italiano, si chiama Fabrizio. La pelletteria porta il marchio di Firenze».
Un manager globale guarda al futuro, e lo fa prendendo in grande considerazione il popolo di Internet. La rete è un veicolo potente anche per i gioielli? Forse non compreranno collier da milioni guardandoli sullo schermo, ma c’è una curiosità da segnalare. «Abbiamo notato che la maggior parte dei contatti avviene dagli smartphone. Si collegano col cellulare, si rimandano le immagini. E poi, non tutto vale milioni, ci sono nelle nostre collezioni anelli che costano poco più di cento euro». Ah, però, i ricchi, quanti megaregali. «Sono sempre di più. I cinesi al primo posto, poi giapponesi e americani. L’Europa è un bacino a cui teniamo molto. Siamo in tre miliardi e 5 milioni sono i milionari pronti a investire in oggetti da godere e da lasciare in eredità. Pronti a investire in bellezza».
I PAPERONI
Jean-Christophe Babin racconta che sono i Paperoni Usa a detenere il 40 per cento e oltre della ricchezza mondiale. Per loro sono state fatte due mostre in America l’anno scorso. Nel 2015 si punta alla Cina, dove sono in costruzione due alberghi firmati Bulgari. Si aggiungono a quelli di Milano, Londra, Bali, Shanghai. Previsto un hotel anche a Dubai. Il 2 dicembre apre la mostra "Bellissima. L’Italia della moda 1945-1968". A Roma. Eccola, ancora e sempre Roma.
Roma è nei gioielli più preziosi: in quelli ispirati alla cupola del Pantheon, alle strade del Tridente, alle pietre dell’Appia Antica. Roma è nei filmati. Roma è in esposizione nella Domus di via Condotti, aperta su prenotazione, ove si possono ammirare i pezzi riacquistati alle aste e da privati. Un patrimonio da museo. Da esporre.
«Diventando partner dell’evento sulla moda italiana, guardiamo avanti. Ci alleiamo al Maxxi, una parte moderna e architettonicamente interessante di questa città, ricca di storia come nessuna altra al mondo. La romanità, il medioevo, il neoclassico, lo stile mussoliniano dell’Eur. Il museo di Zaha Hadid ci porta nell’attualità che è poi quella del nostro design. A Roma, nel film di Sorrentino, e così nei codici estetici di Bulgari, c’è perfetto un connubio tra tradizione e avanguardia. Tra Antico e Futuro». E, su tutto, aleggia il "Sogno".
Paola Pisa, Il Messaggero 24/10/2014