Gianluca Baldini, il Venerdì 24/10/2014, 24 ottobre 2014
NESSUNO COMPRA LE CASE A UN EURO (E UNA RAGIONE C’È)
MILANO. Le case si vendono poco, anche se costano soltanto un euro. L’idea di proporre le proprie dimore abbandonate a un prezzo simbolico l’avevano avuta in tre: il Comune di Carrega Ligure, a pochi chilometri da Alessandria, quello di Salemi (nei pressi di Trapani, noto anche per aver avuto come sindaco dal 2008 al 2012 Vittorio Sgarbi) e quello di Gangi, nel Palermitano. Ma due su tre non hanno avuto successo. Troppi gli ostacoli, dalle difficoltà burocratiche all’assenza di servizi che affligge questi paesini. «A metà ’800 a Carrega vivevano 3.500 abitanti, ora siamo a quota 100» spiega al Venerdì il sindaco Guido Gozzano. «Oggi abbiamo circa 900 immobili e, di questi, solo 500 sono abitati, magari solo qualche giorno l’anno. Esistono 400 case che potenzialmente potrebbero essere cedute a un euro, ma finora non siamo riusciti a piazzarne nemmeno una. Dopo oltre cento anni gli immobili abbandonati di Carrega sono finiti in eredità e sono stati suddivisi tra figli e nipoti, che non si mettono mai d’accordo: il Comune fa da intermediario, ma la proprietà è di chi vende. E tra questi può capitare che ci sia anche il Demanio, il che rallenta ancora di più le operazioni. Eravamo riusciti a metterci d’accordo su una casa, ma è crollata prima della firma finale. Finora abbiamo avuto quattromila richieste: un centinaio di queste sono potenzialmente interessanti, ma per ora non c’è nulla di fatto».
Non è andata meglio al Comune di Salemi. Dal municipio fanno sapere che «al momento l’operazione case a un euro non è ancora stata portata avanti».
Al Comune di Gangi, classificato tra i duecento borghi più belli d’Italia, i numeri sono invece decisamente più confortanti. «I primi tempi nessuno si è fatto avanti» spiega il sindaco Giuseppe Ferrarello, in carica da sette anni. «Poi abbiamo riqualificato il centro storico togliendo l’asfalto per sostituirlo con la pietra, abbiamo costruito quattro musei e ora i frutti del nostro impegno cominciano a vedersi». A Gangi nel 2014 sono state venduti per una cifra simbolica ben 80 immobili su 350 e ci sono state circa 1.500 richieste. «Le nostre case sono come quelle del film Baarìa, con lo spazio per gli animali sotto e quello per le persone sopra» spiega Ferrarello. «Ora vengono a chiederci di comprare casa anche cinesi e arabi e stiamo diventando una meta turistica».
Gangi però resta un’eccezione. Nei paesi abbandonati le case continuano a diventare ruderi e a crollare. Contribuendo al generale decadimento del nostro territorio.