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 2014  ottobre 24 Venerdì calendario

ECCO IL RICHIAMO DELL’UE

Bruxelles, 22 ottobre 2014
Signor Ministro,
vorrei anzitutto ringraziarla per aver presentato la bozza delle legge di Stabilità dell’Italia (Dbp, Draft budgetary plan) per il 2015, che abbiamo ricevuto il 15 ottobre e, per le tabelle complementari, il 16 ottobre. Le sono anche grato per la lettera che accompagna il Dbp e che spiega chiaramente che la strategia di bilancio italiana è da considerarsi all’interno del programma generale di riforma strutturale.
Rispetto al Patto di stabilità del 2014, il Dbp dell’Italia rinvia il conseguimento degli obiettivi di medio termine al 2017 e rallenta la riduzione del rapporto debito-Pil nei prossimi anni. Di conseguenza, il Dbp prevede di violare i requisiti richiesti all’Italia nella parte preventiva del Patto di stabilità e crescita.
Secondo la nostra analisi preliminare — sulla scorta del ricalcolo effettuato dagli uffici tecnici della Commissione Ue con il metodo comunemente concordato — l’Italia programma una significativa deviazione dal percorso di correzione richiesto per raggiungere gli obiettivi di medio termine nel 2015 sulla base della prevista modifica dell’equilibrio strutturale. Inoltre, la prevista modifica dell’equilibrio strutturale per il 2015 non consentirebbe di produrre il cambiamento necessario a garantire il rispetto delle regole transitorie sul debito, dal momento che questo requisito è ancora più severo del percorso di correzione richiesto per raggiungere gli obiettivi di medio termine. In questo contesto ulteriori scambi di informazioni hanno già avuto luogo tra i suoi uffici e la Commissione.
In linea con le disposizioni dell’Articolo 7 (2) del Regolamento (Ue) N° 473/2013 del 21 maggio 2013, le scrivo per conoscere le ragioni per cui l’Italia programma di non rispettare il Patto di stabilità nel 2015. Vorrei anche sapere in che modo l’Italia assicurerà il pieno rispetto degli obblighi fissati per la politica di bilancio dal Patto di stabilità per il 2015.
La Commissione intende continuare un dialogo costruttivo con l’Italia per arrivare a una valutazione finale. Gradirei quindi il suo punto di vista non appena possibile, e preferibilmente entro il 24 ottobre. Questo consentirebbe alla Commissione di tenere conto dei pareri dell’Italia nella prossima fase.
Cordiali saluti
Jyrki Katainen
Vicepresidente della Commissione Ue
( Traduzione di Maria Sepa )