Massimiliano Nerozzi, La Stampa 24/10/2014, 24 ottobre 2014
Che cosa sta succedendo alla Juve? Non è più la Juve di Conte, non è ancora quella di Allegri. E nelle ultime due partite, con Sassuolo e Olympiacos, ha un po’ perso il filo, spiegava Giorgio Chiellini
Che cosa sta succedendo alla Juve? Non è più la Juve di Conte, non è ancora quella di Allegri. E nelle ultime due partite, con Sassuolo e Olympiacos, ha un po’ perso il filo, spiegava Giorgio Chiellini. Colpa della sosta per le nazionali: «Che è sempre un pericolo, perché perdi quel che hai fatto in un mese». Alla confisca dei giocatori, ci aveva pensato pure Allegri: torna gente spremuta, nella testa e nel fisico. Di più, da casa Italia. Gli stessi pensieri che agitavano il Conte bianconero. Allegri s’è arrabbiato? Sì, ben più di quel che trapelasse dalla faccia e dalle parole. S’è incavolato per il primo tempo, e l’ha ribadito ieri alla squadra: «Abbiamo fatto tutto quello che ci eravamo detti di non dover fare», aveva confermato Chiellini. Che differenza c’è tra campionato e Champions? Enorme. L’ha ammesso Carlos Tevez («dobbiamo cambiare questa storia»), lo raccontano i risultati, che già riguardavano la Juve di Conte: i 2,39 punti a gara in serie A diventano 1,5 nelle sfide di Champions. Gran differenza anche all’incasso dei gol: 0,58 presi in Italia, contro gli 1,06 in Europa. La qualificazione è a rischio? Se la Juve non cambierà approccio, sì. Magari levandosi quell’alone d’ansia che aleggia attorno alle partite europee, di cui parlò Allegri. I bianconeri hanno l’obbligo di vincere, il ritorno con l’Olympiacos e a Malmoe, ma possiedono la forza e la tecnica per farlo. Andrea Pirlo sarà un problema? In tre stagioni è sempre stato la soluzione, e può ancora esserlo. A patto che gli altri riprendano a correre senza palla e tagliare il campo e l’area: da fermo non puoi giocare, neppure se sei il Bayern o il Barcellona. Dopodiché Allegri dovrà gestirlo senza pensare a quello che fu al Milan: altrimenti, il giudizio diventerà pre-giudizio, nel bene e nel male. Come sta Arturo Vidal? Deve lavorare, dentro e fuori dal campo: in versione da combattimento è uno dei migliori centrocampisti del pianeta, a passeggio è uno normale. Allegri cambierà modulo? Prima o poi testerà dall’inizio la difesa a quattro, ma molto dipenderà dalle condizioni di Andrea Barzagli, per il quale ci sarà un controllo medico la prossima settimana. Che cosa c’è da salvare di Atene? Lo spirito e le movenze di Alvaro Morata, e la condizione fisica: nel finale la Juve trova sempre le energie per stringere l’assedio, da Sassuolo al Pireo. Come ha reagito la società? Quante volte abbiamo visto una partita modello Atene in Champions? Troppe. Ecco: si vorrebbero evitare altri copia e incolla.