Giovanni Stringa, Corriere della Sera 23/10/2014, 23 ottobre 2014
SORPASSO A PECHINO, GLI INVESTIMENTI ALL’ESTERO SUPERANO I CAPITALI IN ENTRATA
Dal 2% in Mediobanca al Waldorf Astoria, lo shopping dei capitali cinesi all’estero – acquisto dopo acquisto – arriva ora alla tappa del «sorpasso». Per la prima volta gli investimenti cinesi in uscita oltre confine potrebbero superare quelli stranieri in entrata nel Paese del Dragone. La stima, per il 2014, è stata fatta da un funzionario cinese. Dietro i calcoli c’è il balzo del 21,6% degli investimenti cinesi diretti all’estero — a 75 miliardi di dollari — nei primi nove mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Il sorpasso? «E’ solo una questione di tempo, se non succede quest’anno accadrà in un futuro molto prossimo», ha detto Zhang Xiangchen, viceministro del commercio a Pechino, al «Financial Times». «La Cina è già un Paese che esporta capitali — ha aggiunto — e adesso è pronta a diventare un esportatore netto». In altre parole: presto (se non già ora) Pechino investirà all’estero più di quanto l’estero investa a Pechino. E tra le mete preferite c’è l’Italia. Nella lista degli acquisti tricolore ci sono, per esempio, il 35% di Cassa depositi e prestiti Reti (la holding che controlla Snam e Terna) e le quote intorno al 2% in Eni, Enel, Fiat, Telecom Italia e Prysmian.