Costanza Rizzacasa D’Orsogna, Flair 23/10/2014, 23 ottobre 2014
RIEDUCAZIONE SESSUALE
«Nella storia, i tabù sessuali sono stati formidabili regolatori sociali. Ma il sesso è l’espressione di come una persona vede il mondo. Non si tratta solo di un pene o una vagina: è il modo in cui esprimiamo la nostra umanità. Per questo fare sesso senza tabù è fondamentale. Come diceva anche Sant’Agostino». In che senso, scusi? «Dilige et quod vis fac, ovvero “Ama e fa’ ciò che vuoi”. Io lo so, sono cattolicissima. Adoro Papa Francesco. E nel mio Cicciolina Love Tour abbatto tantissimi tabù. Perché il sesso è comunicazione. Aiuta a vivere meglio e a restare giovani. Purtroppo, oggi, in Italia, parlare di sesso è ancora difficile. Nelle scuole, dove dovrebbe essere materia al pari di latino e greco, e nella coppia. Per questo vorrei aprire una scuola di sessualità». Incontro con la Natalia Aspesi del porno. Ilona Staller, 63 anni a novembre. Che all’inizio l’intervista se l’era scritta da sola, con tanto di “la leggendaria ex pornodiva sorseggia un Martini sul divano in pelle bianca del suo superattico di Roma”, o passaggi quali “il suo décolleté e il suo fisico sono ancora sensualissimi: non ha nulla da invidiare a una giovane modella”. Ma al di là della pur lieve megalomania, lo “standard de facto più insigne cui rivolgersi”, come si definisce lei, ha ragione: di sesso, uomini e donne, non parlano abbastanza. «Scherzano su tutto, ma si vergognano di raccontarsi le proprie inclinazioni. Così, appena uno dei due fa una richiesta “strana”, l’altro si blocca, e a volte il partner insoddisfatto va a cercare altrove quello che desidera».
Qual è il consiglio più Frequente che le è capitato “ di dare?
Spesso incontro donne che mi chiedono come gestire un partner bisessuale. Proprio l’altro giorno una ragazza mi raccontava di aver scoperto che il suo lui ha precedenti omosessuali. «Cicciolina mia, cosa devo fare?» E io: «Amalo senza alcun tabù. L’amore è sacro, anche quello per lui è stato un amore. Adesso però ci sei tu, questo è ciò che conta».
Ma una pornostar può avere dei tabù sulla sessualità?
Io non ne ho mai avuti. Da ragazzina giravo per casa tutta nuda. Però ogni mia relazione è stata monogama. E non mi piace quando un uomo vuole portarmi a letto subito. Prima di farci l’amore, io devo conoscerlo. Per il mio ex marito americano (lo scultore Jeff Koons, sposato in seconde nozze nel 1991, da cui ha avuto il figlio Ludwig, ndr), il mio passato era un tabù. Avevo già smesso di fare la pornodiva, ma non voleva che portassi avanti il mio Partito dell’Amore. Temeva potessi nuocere ai suoi amici. Litigavamo anche violentemente. Mi resi conto che non ero libera.
Avevate orientamenti politici diversi?
Lui, di sicuro, aveva quello dei soldi. Mi ha sempre rinfacciato la carriera nel porno. Ma allora che ti metti a fare con un’ex pornostar? E perché nelle tue opere, come nell’ultima retrospettiva al Whitney Museum, sfrutti la mia immagine senza pagarmi una lira di diritti? In quel caso non gli ha dato fastidio, eh...
Jeff Koons mi ha rovinato la vita.
La prima volta si era sposata giovanissima.
A 19 anni, con un calabrese. Chiesi il divorzio dopo qualche mese. Mi disse, “Se paghi tu, te lo accordo”. Facevo la modella, guadagnavo già bene. Poi sono iniziati i film. Ne giravamo uno in quattro giorni: i produttori con me facevano i miliardi. E io prendevo l’equivalente di 250mila euro a pellicola. Erano gli Anni 80: non c’era YouPorn, solo le videocassette. Ho comprato un sacco di appartamenti.
Sul set c’erano tabù?
Nessun attore poteva pensare che avendo girato con lui una scena porno, ci sarei andata a letto nella vita. Ma erano tutti dei professionisti. Dopo, ci salutavamo dandoci la mano.
Il sesso orale, nella coppia, è ancora un tabù?
E quello anale?
Lo sono entrambi, ed è qui che può essere d’aiuto la pornografia. A far capire che il primo non è uno svilimento della donna, che il sesso anale non è impuro né umiliante. Le pratiche erotiche non si devono dividere in buone e cattive. Anche farlo alla missionaria può mortificare, se l’altro ti tratta con disprezzo. È una questione di rispetto. Il sesso è complicità: se piace a entrambi, anche l’attività meno ortodossa diventa meravigliosa.
Costanza Rizzacasa D’Orsogna