Marigia Mangano, Il Sole 24 Ore 23/10/2014, Simone Filippetti, Il Sole 24 Ore 23/10/2014 e Francesco Spini, La Stampa 23/10/2014, 23 ottobre 2014
NUOVO VERTICE CON DUE CEO PER LUXOTTICA – [3 ARTICOLI]
Sarà Adil Mehboob-Khan il nuovo co-amministratore delegato di Luxottica: avrà la delega per i mercati e la finanza e insieme a Massimo Vian cui andrà la supervisione delle operation e del prodotto ricompone il vertice del gruppo. L’indicazione di Adil Mehboob-Khan quale co-amministratore delegato «è un punto fermo che pone fine a tutte le illazioni degli ultimi giorni», ha affermato il fondatore di Luxottica Leonardo del Vecchio. È stato «completato e rafforzato il vertice e la nuova governance: la linea strategica non cambia».
Il nuovo vertice
Mehboob-Khan, che finora ha ricoperto la carica di Presidente di Wella, brand del gruppo Procter&Gamble, vive a Ginevra e proprio ieri un comunicato del gruppo Usa ha fatto sapere che dal primo gennaio il manager lascerà la presidenza di Wella «per perseguire altri interessi». Ingegnere, classe 1964, sposato con due figli, è in Procter&Gamble dal 1987 anno in cui si è laureato a Londra. Ora approda a Luxottica, in cui sarà operativo a partire da gennaio, con grandi aspettative dal mercato, complice il terremoto al vertice che ha visto nel giro di due mesi l’uscita dell’ex ad Andrea Guerra e, in rapida successione, le dimissioni del manager che era andato a sostituirlo Enrico Cavatorta.
Il nome di Adil Mehboob-Khan, approvato all’unanimità dal board, è emerso ieri, a mercati chiusi, dopo una riunione straordinaria del Cda di Luxottica che ha provveduto a ricomporre il comitato risorse umane con la sostituzione del dimissionario Roger Abravanel con il consigliere indipendente Marco Mangiagalli che insieme a Claudio Costamagna e Anna Puccio completa l’organismo previsto dallo statuto. Il board si è così limitato a questo passaggio tecnico, mentre l’investitura ufficiale, sia del manager della Procter & Gamble, sia quella congelata di Massimo Vian che andrà ad affiancarlo, dovrà avvenire tra una settimana, il 29 ottobre, quando è in agenda il cda che approverà la trimestrale. Nel dettaglio, riferisce il comunicato diffuso al termine del board, in occasione del cda di fine ottobre Mehboob-Khan sarà cooptato come consigliere non esecutivo, mentre Massimo Vian diventerà Ceo, con tutte le deleghe esecutive ad interim fino all’ingresso effettivo di Adil Mehboob-Khan che avverrà nei primi giorni di gennaio del 2015.
Con la nomina di Mehboob-Khan al vertice della società si completa così il riassetto di Luxottica. Una decisa accelerazione voluta da Leonardo Del Vecchio che è stata accolta positivamente anche in Borsa: il titolo ha chiuso a +2,47% a 38,13 euro, che ridimensiona così il calo post dimissioni di Cavatorta al 7%.
Il vecchio progetto del triumvirato, dunque, sfuma definitivamente e al vertice il gruppo ci saranno due ad con deleghe ben definite. Manca ancora il direttore finanziario, figura che ha ricoperto proprio Cavatorta per anni sotto la gestione Guerra. Il tassello, però, – si apprende – potrebbe essere riempito a breve. In proposito, indiscrezioni riferiscono che la posizione sarà occupata da un manager interno al gruppo.
Il rinnovo del cda
A questo punto scatterà la fase due, ovvero partiranno anche le grandi manovre per ridisegnare il board del gruppo, in scadenza con il bilancio 2014 e quindi nella primavera del 2015. Qualche indicazione l’ha fornita di recente il fondatore del gruppo Leonardo Del Vecchio che nel bel mezzo della scossa al vertice del gruppo ha chiarito che l’ingresso in cda di Leonardo Maria Del Vecchio (nato dall’unione con Nicoletta Zampillo) «non è mai stato preso in considerazione» e che «l’attuale consigliere Claudio Del Vecchio non sarà riconfermato alla scadenza del mandato per dare omogeneità alle posizioni di tutti i membri della famiglia». La famiglia, dunque, resterà fuori dal Cda. È invece molto probabile che possa fare il suo ingresso ufficiale nel board Francesco Milleri, il superconsulente vicino al fondatore, il cui ruolo ha portato alle dimissioni di Cavatorta. Milleri è infatti considerato da Del Vecchio persona amica e fidata. Non ci sarebbe però, rispetto agli iniziali progetti, alcuna investitura del consulente come vice presidente del gruppo. Infine sarebbero rientrate anche le indiscrezioni che davano come incrinato il rapporto del fondatore con una figura storica del gruppo, il vice-presidente Luigi Francavilla, 45 anni in Luxottica. È da sempre il braccio destro di Del Vecchio, anche se avrebbe raggiunto i limiti di età (è quasi 80enne).
Marigia Mangano, Il Sole 24 Ore 23/10/2014
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UN OUTSIDER CHE VIENE DAL «LARGO CONSUMO» –
In America quelli come lui li chiamano «Underdog». Noi diremmo lo «sfavorito», il cavallo su cui nessuno punterebbe, ma che poi si piazza vincitore, a sorpresa. Il nuovo co-amministratore delegato Adil Mehboob-Khan dal nome quasi impronunciabile in italiano è in realtà molto italiano: ha sposato una moglie italianissima e ha vissuto tanti anni a Roma per la Procter&Gamble, che ha i suoi uffici proprio nella capitale. Per trovare un profilo simile a capo di un’azienda bisogna andare nella conterranea Safilo e la cosa non è casuale.
Ma al di là del passaporto del nuovo ceo di Luxottica, conta il suo curriculum. E da quello si coglie che la Luxottica post-Guerra e post-Cavatorta (il cui regno è durato appena un mese) sposterà probabilmente il suo baricentro. Con un manager che ha passato tutta la sua vita, lavorativa, nella più grande multinazionale al mondo del largo consumo, ci si aspetta una virata sul «consumer» a scapito del lusso, come strategia. L’italo-pakistano è un commerciale e la scelta proposta da Egon Zhender, e ovviamente avallata da Del Vecchio, si può leggere in controluce come la conferma che l’industria sta per imboccare una strada diversa da quella del business delle licenze, che negli ultimi 15 anni è stata la fortuna degli occhialieri. L’industria è a uno snodo: il futuro riserverà meno licenze di grandi griffe.
Coincindenza, o forse no, la nomina di Mehboob è speculare a quella fatta, un anno fa, dalla concorrente Safilo. A Longarone hanno chiamto Luisa Delgado, ex Ikea, una manager commerciale pura e anch’essa proveniente dal largo consumo. Oggi, alla guida dei due principali produttori di occhiali al mondo, ci sono due manager con un Dna spiccatamente di largo consumo.
E visto quello che è successo proprio a Safilo, dove la holding del lusso Kering, proprietaria di Gucci si è riportata in-house la produzione di occhiali, prima appaltata a Safilo appunto (per opera peraltro dell’ex manager Roberto Vedovotto), è probabile che l’industria sia davanti a uno snodo: quella di Kering sarebbe solo l’inizio di un nuovo trend. Le grandi maison mondiali tenderanno sempre più a riportarsi in azienda le produzioni. Per gli occhialieri un futuro più di prodotto che di licenza. E allora ecco che un commerciale è il manager ideale per cavalcare il cambio.
Simone Filippetti, Il Sole 24 Ore 23/10/2014
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UN PACHISTANO ALLA CORTE DI DEL VECCHIO. RITRATTO DI ADIL MEHBOOB-KHAN, IL NUOVO CO-AMMINISTRATORE DI LUXOTTICA, CHE HA PASSATO LA VITA TRA I COSMETICI, I PRODOTTI PER CAPELLI E I DEODORANTI DELLA PROCTER&GAMBLE. E ORA SE LA DOVRÀ VEDERE CON I MARCHI DI LUSSO –
Ama definirsi italiano «di adozione e di cuore», Adil Mehboob-Khan. Il profilo del manager destinato a tirare fuori Luxottica dalla bufera in cui s’è cacciata, nel ruolo di co-amministratore delegato con la delega più commerciale, quella ai mercati, è sicuramente internazionale, ma il personaggio è sconosciuto ai più. Origini pachistane, nato a Londra 50 anni fa, giovinezza passata in buona parte a Roma (parla benissimo l’italiano, cosa a cui il patron Leonardo Del Vecchio tiene molto, non parlando egli l’inglese...), residenza a Chambesy in Svizzera, Khan ha scalato tutti i gradini della sua carriera all’interno di una sola multinazionale: Procter & Gamble.
Per arrivare alla corte di Del Vecchio, Khan a fine dicembre lascerà la presidenza ginevrina di Salon Professional, meglio nota come Wella, la divisione che si occupa di prodotti e servizi per parrucchieri e acconciatori che annovera marchi come Sebastian, Sassoon, Nioxin e Kadus. Khan entra in P&G ancora fresco della laurea in ingegneria conseguita a Londra nel 1987. Per sei anni lavora in Italia, dove si occupa di caffè, prodotti per la pulizia della casa e per la cura dei tessuti. Da lì è una scalata che lo porta nel ’93 a occuparsi di pubblicità, prima dei prodotti per la pulizia poi di quelli per i capelli. Nel ’99 è direttore marketing per la cura della pelle e del «cosmetics design», aree per cui un anno dopo diventa general manager in Nord America, prima di passare, nel 2004, «vice president». Poltrona da cui prima si occupa di snacks, quindi di deodoranti, e di quella cura dei capelli che lo porta alla carica più pesante di presidente di Wella, presente in 50 Paesi, 4 mila dipendenti, 8 stabilimenti e con sedi a Singapore, Los Angeles e Ginevra,centri di ricerca anche a Cincinnati, Singapore e Pechino. Luxottica nel presentarlo al mercato, ne celebra i «numerosi successi» in carriera. Parla di una sua «naturale propensione all’innovazione» e della sua «capacità di gestire organizzazioni complesse», che hanno permesso a Wella di evolvere «la propria strategia con ottimi risultati». E tra un hobby e l’altro (fotografia, immersioni e teatro sono le sue passioni, informano da Agordo) lo descrive come manager che «crede nell’efficacia di organizzazioni poco gerarchiche e veloci». Chi lo ha conosciuto lo descrive pragmatico, amato dai suoi collaboratori e «formidabile» nel capire l’aria che tira sui mercati (anche quelli che non conosce), azzeccando quasi sempre le mosse giuste.
Osservatori più maligni, invece, fanno notare come la sua carriera sia tutta concentrata in un ambito poco contiguo ai marchi del lusso con cui Luxottica lavora. Per dire, un profilo simile al suo, dentro Luxottica, ce l’ha anche Paolo Alberti - capo del wholesale - che viene dalla Procter & Gamble, ma prima di arrivare ad Agordo ha fatto un passaggio anche in Bulgari. Il manager insomma dovrà mostrare quel che vale (anche Guerra, dopotutto, veniva dalle lavatrici della Merloni....) ma, rispetto a Enrico Cavatorta, evidentemente, ha accettato di convivere con patron accentratori (Del Vecchio), consulenti invadenti (Francesco Milleri) e mogli, come Nicoletta Zampillo Del Vecchio, poco propense a restare mere spettatrici.
Francesco Spini, La Stampa 23/10/2014