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 2014  ottobre 23 Giovedì calendario

MIRACOLI, DAL CATALOGO IKEA AL RITORNO IN EDICOLA DE L’UNITA’

Unità. Stop. Vero. Non è un titolo vecchio della scorsa estate, quando il quotidiano fondato da Antonio Gramsci “è stato tolto dalle edicole”, come ha scritto il suo ultimo direttore, Luca Landò. Unità. Stop. Vero. E Miracoli. Sono alcune testate della scuderia del nuovo editore che arriva nell’anno primo dell’era renziana: il cinquantenne torinese Guido Veneziani, a capo di un impero che tra periodici e stampa (tra cui quasi 21 milioni di copie del catalogo Ikea) supera i 200 milioni di ricavi. L’Unità passa dal rosso antico al rosa del gossip, ma le battute contano fino a un certo punto quando si tratta di salvare posti di lavoro. Perché l’offerta del gruppo Gve (Guido Veneziani Editore) è stata accolta benissimo dai giornalisti del quotidiano. Dal comunicato di ieri: “Dopo lunghe settimane di silenzio il Pd rompe gli indugi e annuncia di aver individuato una soluzione solida e credibile per riportare in edicola in tempi brevi il giornale di Antonio Gramsci”. Il cdr giudica “positivamente” l’operazione anticipata ieri dal Corriere della Sera.
Guido Veneziani da un anno tentava il grande salto nell’editoria, pur vantando ben 17 periodici familiari e rosa, una propria concessionaria di pubblicità, la maggioranza di Rotoalba (che stampa i giornali dei Paolini, in primis Famiglia Cristiana) e la proprietà delle Grafiche Mazzucchelli di Seriate, le prime al mondo ad avere una rotativa Goss Sunday a 96 pagine. Un anno fa ha infatti tentato invano l’assalto a La7, poi presa dal suo competitor (anche nel settore della stampa nazionalpopolare) Urbano Cairo. Insomma, un signor editore, che il Pd renziano ha preferito alla berlusconiana Daniela Santanchè e soprattutto alla coppia formata dal banchiere Matteo Arpe e dal giornalista Paolo Madron, direttore di Lettera 43, quotidiano online. La svolta è stata concordata con Matteo Renzi dall’attuale tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi. Che al Fatto spiega che non c’è stato alcun “no” politico ad Arpe, di cui si malignava per la sua presunta vicinanza a Massimo D’Alema. Sostiene Bonifazi, che ieri ha incontrato i giornalisti dell’Unità: “L’offerta di Veneziani è la migliore anche perché è un editore puro, con Arpe non ci sono stati problemi politici e abbiamo conservato un grande rapporto di amicizia, ci tengo a dirlo”. Inizialmente, il gruppo di Veneziani verserà 10 milioni di euro che serviranno a evitare il fallimento (la data ufficiale per la presentazione delle proposte è il 31 ottobre) e a chiudere “in bonis” la liquidazione. Tutto il resto verrà dopo. La trattativa sul rilancio, i numeri della redazione (probabilmente rimarranno in 30, la metà dell’organico di oggi) e il nome del direttore. Quest’ultimo è una delle questioni più delicate. Veneziani ha fama di editore tosto e decisionista ma dovrà certamente tenere conto delle preferenze politiche del potere renziano. E ai vertici del Pd il nome che gira di più è quello di una donna. La favorita, come già trapelato un mese fa, è la firma di punta del Corsera per le cose di sinistra, Maria Teresa Meli. Bisognerà capire se la scelta rimarrà questa, nelle prossime settimane, e soprattutto se lei accetterà. In alternativa, potrebbe spuntare un volto noto di La7, Gaia Tortora, che i renziani qualche tempo fa hanno dato in corsa per una direzione a Viale Mazzini. L’Unità a Veneziani vuol dire anche un nuovo assetto editoriale del Pd. Il partito diventerà socio del quotidiano con una quota del 5 per cento che sarà detenuta da una fondazione. Secondo lo schema di Bonifazi, questa fondazione, a sua volta, nascerà per controllare la tv Youdem e l’altro quotidiano di partito che esce clandestinamente in forma cartacea: Europa di Stefano Menichini. Nella fondazione, che sarà minoranza nel giornale di Antonio Gramsci, entrerà anche uno dei soci della vecchia Unità, Maurizio Mian.
Continua Bonifazi: “Evitate ogni tipo di congettura politica, dietro l’offerta di Veneziani non c’è nessuno. È stato lui a presentarsi, nessuno di noi lo conosceva. In queste settimane sono arrivate tantissime offerte. La sua è la migliore ed è quella che garantisce di più l’autonomia dei giornalisti”. Per la cronaca queste le principali testate di Gve dopo l’aggiornamento di ieri: Vero, Vero Tv, Stop, Rakam, Confessioni Donna, Vero Cucina, Vero Salute, Donna al Top, Miracoli, Unità.