Manuel Costa, MilanoFinanza 22/10/2014, 22 ottobre 2014
NEGLI ULTIMI 10 ANNI IL BOT HA FATTO MEGLIO DELLA BORSA
Meno redditizia dei Bot e con un numero di società quotate in continuo calo, ma in recupero nella classifica per capitalizzazione (dal 23esimo al 20esimo posto globale) e, soprattutto, la seconda piazza più dinamica a livello mondiale. Così appare la Borsa di Milano nella consueta ricerca dell’Ufficio studi di Mediobanca sui mercati finanziari (Indici e Dati), che mette in luce come i migliori rendimenti vengono dalle «vecchie» azioni di risparmio, che molti gruppi stanno eliminando. Secondo il corposo lavoro, al lordo di tasse e inflazione dal 31 dicembre 2004 Piazza Affari ha perso lo 0,5%, mentre i titoli di Stato hanno assicurato un rendimento del 2,3%. Se si tiene conto dell’inflazione, un investimento in borsa a Milano negli ultimi dieci anni avrebbe perso mediamente il 25%, mentre se si aggiungono le remunerazioni dei dividendi si uscirebbe con un guadagno del 19%. Sono ovviamente conteggi medi (ci sono titoli che storicamente assicurano risultati positivi, come Generali che dal 1938 registra un guadagno annuo medio del 4,7% depurato dall’inflazione) ma non sembrano riconoscere all’investitore il maggiore rischio assunto, che gli studi economici quantificano tra il 3,5 e il 5%. E in effetti dal punto di vista dei rendimenti Milano fatica ancora: negli ultimi 10 anni ha accusato un ribasso medio annuo del 2,6%, con la sola borsa greca che ha fatto peggio (-8,3%). Nel decennio i risultati migliori sono stati messi a segno dalle borse dell’Indonesia (+389% nei dieci anni), Messico (+301%) e Mumbai (+212%). In Europa notevoli i rialzi del 91% della borsa svizzera, del 61% del Dax tedesco e del 32% del London Stock Exchange. Bene anche Parigi e Madrid, entrambe salite del 24%. Inoltre la borsa di Milano in 10 anni tra nuove quotazioni e ritiri dal listino presenta un saldo negativo di 33 società, con 203 delisting (il 48% a seguito di opa, il 34% per processi di incorporazione e il 18% per crisi societarie), ma quest’anno ha superato Malesia, Messico e Singapore per capitalizzazione (496 miliardi) anche se rimane lontanissima dai 14 mila miliardi del Nyse di New York, e anche da Madrid a quota 894. Comunque Piazza Affari si conferma tra le più dinamiche: nel rapporto tra controvalore degli scambi annui e capitalizzazione complessiva (l’indice di rotazione) è seconda al mondo a una quota media di 1,7 negli ultimi 10 anni dietro al Nasdaq (5,3), ma davanti a Francoforte (1,5), Madrid (1,4) e tutte le borse emergenti.
Manuel Costa, MilanoFinanza 22/10/2014