Lauretta Colonnelli, Corriere della Sera 07/02/2014, 7 febbraio 2014
UN MUSEO PER «SALVARE» DE CHIRICO. DE LUCA: UN EX CASERMA A TRASTEVERE
Potrebbe essere sistemato nell’ex caserma di via San Francesco di Sales il museo monografico con le 554 opere di Giorgio de Chirico oggi accatastate in un caveau. La proposta, dopo la storia del mancato vincolo su queste opere e sulla casa-studio del pittore, rivelata ieri dal Corriere della Sera, arriva da Athos De Luca, consigliere comunale del Pd. L’edificio di Trastevere rientra nel piano di alienazione e valorizzazione degli immobili militari della città. Fino a poco tempo fa ospitava la sede della direzione generale del contenzioso del ministero della Difesa e prima ancora un convento. Ora il demanio lo cede gratuitamente al Comune. «Il passaggio sarà ratificato nei prossimi giorni», annuncia De Luca. «E si dovrà decidere come valorizzarlo. Quale idea migliore che destinarlo a sede del primo museo monografico di de Chirico’ È l’artista italiano del Novecento più conosciuto nel mondo». Ma come reperire i fondi per aprire e far funzionare un nuovo museo, quando è già complicato gestire quelli esistenti’ «L’edificio è in buon stato, quindi ci sarebbero costi minimi per adeguarlo a spazio espositivo. L’associazione presieduta da Mario Ursino ha già trovato importanti sponsor che sarebbero interessati a finanziare i lavori. L’immobile si trova in un punto ideale della città, molto frequentato dai turisti, accanto all’Orto botanico e alla Galleria Corsini. Il progetto dovrebbe coinvolgere anche il ministero dei Beni culturali. Si tratta di un investimento che porterebbe turismo, sviluppo, lavoro». De Luca non è nuovo a operazioni culturali, avendo convinto negli anni Novanta l’allora ministro dei beni culturali Alberto Ronchey a firmare l’assenso per riportare in Campidoglio la statua di Marco Aurelio, anche se in copia. La caserma di via San Francesco di Sales, distribuita su tre piani e affacciata su un piccolo giardino interno, ha circa duemila metri quadrati di superficie. Nacque come convento, insieme all’adiacente chiesetta di Santa Teresa del Bambin Gesù. Il complesso fu inaugurato nel 1925, in concomitanza con la canonizzazione della santa carmelitana. Nel 1942 le carmelitane scalze che lo occupavano lasciarono il posto al ramo maschile dell’ordine. Dopo la guerra, l’intero complesso passò al demanio e al ministero della Difesa. La chiesetta, nel frattempo sconsacrata, è stata destinata all’associazione Peter Pan per i bambini malati di cancro. Mario Ursino aspetta di fare un sopralluogo all’interno del convento. Nel frattempo ha parlato con l’assessore capitolino alla cultura Flavia Barca per organizzare una mostra sul de Chirico neometafisico, quello degli anni Sessanta che reinventò i temi già sperimentati all’inizio del secolo. Sogna di inaugurarla con l’annuncio ufficiale del nuovo museo.