Alessandro Carlini, il Venerdì 1/8/2014, 1 agosto 2014
E ALLE POLIZIOTTE PUTIN DISSE: ALLUNGATE LE GONNE
In Russia sembra finito il tempo delle minigonne, per lo meno fra funzionarie e studentesse. La «crociata» per un vestiario più morigerato lanciata dal Cremlino, con la benedizione della Chiesa ortodossa, ha infatti colpito una nuova categoria: le poliziotte. Non era difficile vedere nelle strade di Mosca agenti donna con gonne talmente corte da far venire dubbi che si trattasse davvero di un tutore dell’ordine e non di qualche bella ragazza diretta a una festa a tema. Ora però le autorità hanno detto basta. Secondo Moscow Times, è intervenuto il ministero dell’Interno per contrastare una tendenza che negli anni aveva visto tagli sempre più generosi alle divise. D’ora in poi ci si dovrà attenere strettamente alle regole e alle misure imposte per le uniformi: le gonne non possono essere accorciate al di sopra del ginocchio. Agli uomini, invece, è stato imposto di non portare camicie a mezze maniche.
E non finisce qui. È anche vietato mischiare indumenti civili agli abiti di ordinanza e indossare uniformi stropicciate. Per controllare che l’aspetto degli agenti sia impeccabile, i comandanti devono passare in rassegna come si fa coi militari prima di ogni turno. Ne va, infatti, del buon nome delle forze dell’ordine. «Quando si incontra una persona, la prima cosa che si guarda è il vestito e per un poliziotto in servizio è cruciale avere un’apparenza ordinata e impeccabile » ha comunicato ai commissari russi il vice ministro dell’Interno, Sergej Gerasimov. «Di volta in volta, abbiamo visto casi di agenti che indossavano le loro uniformi in modo improprio e i capi dipartimento devono prestare attenzione all’immagine dei loro subordinati». La decisione ha però suscitato polemiche. Mikhail Pashkin, uno dei responsabili del sindacato di polizia, ha detto che gli agenti non hanno colpa per le loro uniformi malandate. Sulle minigonne poi si è lasciato andare a un sarcasmo molto russo. «Forse le ragazze vogliono trovare un marito» ha dichiarato. Battute a parte, dopo la fine dell’Urss, i russi si sono concessi un’enorme libertà nel look, ma ora sembra che tutto spinga verso un ritorno al passato. L’anno scorso era stato dato l’addio a minigonne, jeans e scarpe da ginnastica nella scuola dell’obbligo, dove sono state reintrodotte le uniformi, come in epoca sovietica. Nel 2011 era stata la volta dei dipendenti della Duma, la Camera bassa, a cui è stato chiesto un aspetto «adeguato allo stile di lavoro generalmente ammesso: ufficiale, contegnoso e curato». Ancora prima era arrivato l’anatema del patriarcato di Mosca: le donne si vestono come spogliarelliste, si truccano come clown e, talvolta, hanno un atteggiamento così provocante che può condurre alla violenza sessuale, aveva tuonato Padre Vsevolod Chaplin, responsabile del Patriarcato per i rapporti tra la Chiesa ortodossa e la società, auspicando l’introduzione di un dress code nazionale della strada.
Alessandro Carlini, il Venerdì 1/8/2014