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 2014  agosto 03 Domenica calendario

LA ZANZARA VA PAZZA PER IL SUDORE

Orazio nella quinta Satira se la prende coi mali culices: le zanzare maligne lo tengono sveglio. Forse anche il poeta latino, come tanti, avrà pensato che quegl’insetti fastidiosi ce l’avessero con lui in particolare.
In proposito è tipico il modo di dire «Purtroppo io ho il sangue dolce». Ma davvero alcune persone attirano le zanzare mentre altre vengono ignorate o quasi? Solo ricerche sperimentali accurate sarebbero forse in grado di fornire una risposta scientifica; e dovrebbero essere mirate individuo per individuo. Di sicuro c’è soltanto il punto di partenza comune a tutti: a indicare la strada verso un pasto sanguinolento a nostre spese, sono sostanze chimiche che emettiamo allo stato gassoso.
Le caratteristiche del sangue, insomma, c’entrano solo indirettamente, perché contribuiscono a quelle di ciò che emaniamo. Le zanzare non sono dei piccoli Dracula, semmai sono minuscoli segugi volanti. Allora il segreto sta nel nostro sudore? In parte sì. Dunque basta lavarsi? Magari! Una doccia aiuta solo dopo un’attività fisica intensa: ne parleremo fra poco. Secondo alcuni scienziati le donne incinte e i bevitori d’alcolici attirano le zanzare un po’ più della media. Ma i fattori che governano l’intera faccenda sono moltissimi, ed è quindi assai difficile separare lo studio d’uno di essi dall’interferenza degli altri, col forte rischio d’abbagli.
Innanzitutto veniamo insidiati da più specie di zanzare, che non si somigliano più di quanto una rondine somigli a un passero, e quindi hanno abitudini e gusti differenti. Se una di loro viene attratta da una particolare sostanza emessa dalla nostra pelle, su un’altra specie l’effetto è magari opposto. Quindi chi viene lasciato in pace in un certo momento e in un certo luogo, può benissimo essere aggredito il giorno dopo, in un’altra ora, in un luogo diverso, a seconda delle specie di zanzare presenti.
Torniamo al sudore: contiene acido lattico, che piace alle zanzare e si chiama così perché si trova anche nel latte inacidito. Nei nostri muscoli si forma durante sforzi intensi e prolungati: in altre parole, la pelle sudata di chi fa jogging può essere più appetitosa di quella dei vicini. In quel caso il lavarsi ha un certo effetto positivo.
Il segnale che più d’ogni altro ci trasforma in bersagli lo lanciamo però tutti quanti, ed è lo scarto inevitabile della nostra respirazione: è l’anidride carbonica, o più modernamente biossido di carbonio. Non ha odore, almeno per noi esseri umani. Le zanzare sono invece in grado di sentirne la presenza. Quando dormiamo, perfino nel buio più completo esso ci rivela a loro anche a dieci metri di distanza nell’aria ferma. Sono capaci di seguirne la traccia verso il punto dove è più concentrato, cioè fino alla sorgente: fino a noi, insomma, perché, allontanandosi pian piano dalle vicinanze immediate del nostro naso che l’emette, quel gas ovviamente si diluisce. Per salvarci da quelle odiose bestiole succhiasangue dovremmo trattenere il fiato.
Gianni Fochi, Il Sole 24 Ore 3/8/2014