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 2014  agosto 01 Venerdì calendario

IL “CANGURO”, DICIOTTO ANNI DA AMMAZZA-EMENDAMENTI

1 Cosa si intende per tecnica del canguro?
Una prassi parlamentare anti-ostruzionismo che consente di velocizzare i tempi di approvazione di un disegno di legge accorpando le votazioni su tutti gli emendamenti identici o di contenuto analogo: approvato o respinto il primo, decadono automaticamente tutti gli altri. Il presidente del Senato, Piero Grasso, ha deciso di applicare il «canguro» all’esame del ddl di riforma costituzionale in corso di discussione a Palazzo Madama e per effetto del quale sono già decaduti circa 1.400 dei quasi 8.000 emendamenti presentati.
2 Un esempio di applicazione del canguro?
Un emendamento di Sel chiedeva di introdurre nella riforma anche la riduzione degli scranni di Montecitorio a 300 deputati. Bocciata la proposta, è stato considerato automaticamente decaduto anche il successivo emendamento che differiva dal precedente solo per il fatto di proporre, con un testo praticamente identico, la riduzione a 360 del numero dei deputati.
3 Chi ha utilizzato per primo questo strumento?
Il primo precedente al Senato risale al 17 luglio 1996, quando l’allora presidente Nicola Mancino decise di ricorrere al «canguro» per arginare l’ostruzionismo messo in campo dalla Lega contro la conversione di due decreti legge del governo. Ma le prime applicazioni alla materia costituzionale risalgono, invece, alla presidenza di Marcello Pera. E precisamente al dibattito sulla devolution nel 2002 e alla riforma costituzionale del governo Berlusconi nel 2004.
4 Quale norma disciplina lo strumento del «canguro»?
Premesso che si tratta di un termine gergale che non trova menzione in alcun testo legislativo, il «canguro» non è mai stato previsto dal regolamento del Senato. Ma nel 1996, la sua prima applicazione, la Giunta per il regolamento di Palazzo Madama lo importò, per analogia, dall’articolo 85 comma 8 (votazioni riassuntive o per principi) del regolamento della Camera. Un’interpretazione riconfermata anche oggi dalla stessa Giunta.
5 Perché le opposizioni hanno contestato questa interpretazione?
Perché nel 1997 la Camera dei deputati modificò il proprio regolamento, introducendo l’articolo 85-bis che, al comma 4, esclude l’applicazione della tecnica di accorpamento delle votazioni (il «canguro») alla discussione dei progetti di legge costituzionale. Le opposizioni hanno in sostanza contestato il fatto che si sia deciso di rendere nuovamente applicabile questa prassi nonostante il fatto che l’articolo del regolamento della Camera dal quale venne importata la prima volta anche al Senato sia stato nel frattempo modificato. Per effetto dell’articolo 85-bis, in ogni caso, il «canguro» non potrà essere applicato quando il ddl di riforma costituzionale approderà a Montecitorio.
6 In cosa il canguro differisce dalla tagliola e dalla ghigliottina?
Se il «canguro» persegue l’obiettivo di velocizzare i tempi di approvazione di un ddl, la tagliola accorda a ciascun gruppo parlamentare un limite massimo di ore di discussione in Aula, esaurite le quali si procede alla votazione. La ghigliottina, a differenza della tagliola, stabilisce una data entro la quale il provvedimento deve essere in ogni caso votato: giunta tale data la discussione, conclusa o meno che sia, viene interrotta e si procede alla votazione finale.
La Stampa 1/8/2014