Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  agosto 01 Venerdì calendario

PERDITE SCESE A 70 MLN NEL PRIMO SEMESTRE PUBBLICITÀ STABILE. SLITTANO LE CESSIONI

Rcs Mediagroup archivia il primo semestre dell’anno con un rosso di 70 di milioni in miglioramento rispetto ai -125,4 milioni di euro, nello stesso periodo del 2013. Il fatturato del gruppo guidato dall’a.d. Pietro Scott Jovane è pari a 611,1 milioni, in calo del 5,6% perlopiù a causa della contrazione dei ricavi diffusionali (giù del 12,7% per 288,1 mln) e non controbilanciati da quelli diversi assicurati dagli eventi sportivi (+9,2% pari a 6,1 mln) e dai ricavi digitali (+8,8% per 79,5 mln pari al 13% dell’intero fatturato). La pubblicità tiene sui 250,8 mln, anche in questo caso grazie agli eventi sportivi e perlopiù alla raccolta per editori terzi. Migliora l’ebitda pre oneri e proventi non ricorrenti (a -4,2 mln da -28,6 mln, mentre post oneri e proventi non ricorrenti il dato è a -29,2 mln da -104,8 mln) grazie anche e soprattutto ai risultati delle testate italiane (con un ebitda che gira in positivo per 12 mln in miglioramento di 71 mln e, al netto di oneri e proventi non ricorrenti, è positivo per 14,8 mln in miglioramento di 9,6 mln) e di quelle spagnole (con un ebitda negativo per 16,6 mln contro i -2,4 mln e, al netto di oneri e proventi non ricorrenti, positivo per 4,1 mln rispetto ai -0,6 mln). Secondo i dati al 30 giugno scorso così come approvati ieri dal cda presieduto da Angelo Provasoli, il gruppo del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport prevede quindi per fine anno un risultato netto ancora negativo ma in miglioramento, ricavi in linea col 2013 e conferma «l’obiettivo di triplicare l’ebitda ante oneri non ricorrenti rispetto al 2013, anche grazie a efficienze per oltre 70 milioni, superiori al target annuo di 50-60 milioni precedentemente comunicato».
Quello che invece rischia di non rispettare i target del piano industriale di Jovane sono le cessioni delle attività ritenute no core (come la radio Finelco): il gruppo ha modificato infatti con le banche creditrici i termini dell’accordo di finanziamento da 600 mln, firmato a metà giugno 2013, sia per ridurre i margini (comportando oneri inferiori per 1,6 mln) sia soprattutto per prorogare al 30 settembre 2015 (da fine 2014) il traguardo dei 250 mln da ottenere dalle cessioni. Inoltre a Rcs viene riconosciuta la facoltà di contrarre una nuova linea di credito per un massimo di 200 milioni, raddoppiati rispetto al tetto iniziale di 100 mln. Il gruppo milanese si impegna, di contro, a versare la metà dei 47 mln provenienti dalla conversione facoltativa delle azioni di risparmio in ordinarie. La conseguenza dello slittamento del piano cessioni è che «la prevista contrazione della posizione finanziaria netta a fine 2014 potrebbe non essere raggiunta». A fine giugno, il dato è a -518,2 mln rispetto ai 474,3 mln.
Prosegue intanto il piano industriale per spingere il multimediale e contenere i costi: così nel primo semestre 2014 l’efficientamento ha portato a benefici per 31 mln a livello di ebitda mentre gli investimenti sono stati pari a 24 mln, di cui la metà effettuali in ambito digitale.
Tornando alle attività operative di Rcs, i media italiani registrano ricavi per 260,6 mln (-7,6% e -4,2% a perimetro omogeneo), di cui il 15% assicurato dal digitale in leggero aumento. Il fatturato editoriale di 138,3 mln cala del 2,6%, quello pubblicitario pari a 111 mln giù dell’8,3% (il 22% viene dall’online). I ricavi editoriali diversi, pari a 11,3 mln, sono in linea col 2013. In particolare, il Corriere della Sera diffonde in media 126 mila copie digitali, in crescita del 34%. Spostandosi in Spagna, poi, il fatturato è di 176,6 mln, contraendo del 9,2% e con il digitale che vale il 14,5% del dato complessivo (+14,3%). Diminuisce del 4,2% la raccolta di 75,2 mln (di cui il 25,4% dal digitale) mentre il fatturato editoriale diminuisce a 81 mln dai 93,8 mln del primo semestre del 2013. I ricavi diversi scendono sulla soglia dei 20,4 mln, lasciando sul terreno 1,8 milioni di euro.
Marco A. Capisani, ItaliaOggi 1/8/2014