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 2014  agosto 01 Venerdì calendario

CINQUANT’ANNI DI VIDEOCLIP

Cinquant’anni fa nasce­va in Italia il moderno videoclip. Una ricor­renza sulla quale, però, non tutti gli storici del­la musica sono d’ac­cordo. Intanto a Roma c’è chi sta celebrando, con qualche mese di anticipo, il mezzo secolo del filmato musicale made in Italy. Il pri­mo evento messo in pista è uno spet­tacolo teatrale, mentre a ottobre co­minceranno le riprese di un film sul tema la cui uscita è prevista nell’a­prile 2015, in pieno anniversario. Promotore dei festeggiamenti, l’edi­tore e impresario romano Michele Piacentini, figlio di quel Tullio Pia­centini esercente di sale cinemato­grafiche e poi regista e sceneggiato­re che nel 1965 lanciò per la prima volta le clip a colori di canzoni sce­neggiate proiettandole tra un tem­po e l’altro di un film, come si face­va con i siparietti di avanspettacolo. Subito dopo, visto il successo, Piacentini passò alla produzione di pel­licole dello stesso genere che ben presto furono trasmesse dalla televisione, prima in Italia e poi, attra­verso i network, nel resto del mon­do. Insomma, il format del video­clip sarebbe proprio una sua sco­perta, con buona pace degli ameri­cani che ne rivendicano la primo­genitura: secondo loro, infatti, fu­rono i Soundies dei jazzisti Louis Jordan e Jimmy Dorsey, prodotti ne­gli anni ’40, la forma embrionale del “ promotional video”.
«La commedia musicale che ha de­buttato all’Isola del Cinema di Roma il 16 luglio scorso – spiega Piacenti­ni junior – si intitola Videoclip Story e, oltre ad essere un omaggio a mio padre, è un viaggio nel mondo della canzone italiana degli anni ’60 e ’70: racconta le atmosfere dei set di Ci­necittà dove venivano prodotti que­sti brevi filmati che hanno ispirato in seguito anche il filone dei “musi­carelli” nel quale ogni brano di suc­cesso era il pretesto per una storia d’amore, con una sua ambientazio­ne e i suoi personaggi». Il musical scritto e diretto da Michele Piacen­tini è pieno di canzoni live, balletti, divertenti gag e video dell’epoca, tra cui alcune chicche inedite: «C’è una clip del 1967 di Lucio Dalla che canta Il cielo all’aero­porto di Linate – racconta l’auto­re dello spettacolo –, un’altra di Lui­gi Tenco che interpreta Ho capito che ti amo sulla scogliera di Capo Boi, in Sardegna, mentre Patty Pravo fa venire i brividi con la sua Qui e là cantata sull’alto campanile di Su­biaco». Un’altra forza dello show sulla “vera storia dei videoclip”, che riprenderà in autunno con repliche sui palco­scenici di Roma e di diverse città i­taliane, è la prevista presenza di o­spiti come Gianni Morandi, Gian­franco Reverberi, Bobby Solo e altri protagonisti dell’epoca che divente­ranno così testimonial della’inven­zione di Tullio Piacentini. «Mio padre cominciò già nel ’67 a realizzare, scri­vendone anche i copioni, i primi vi­deo – dice il figlio – in collaborazio­ne con le case discografiche: all’ini­zio il filo conduttore era il cantante­viandante che si esibiva in una loca­lità turistica, vicino a un monumen­to o davanti a un paesaggio mozza­fiato, poi diventarono delle piccole storie con una loro autonomia nar­rativa, sempre di due, massimo tre minuti; nulla a che vedere, dunque, con i primi filmati americani, che e­rano soprattutto ritagli di concerti dal vivo».
Il primo video che Piacentini pro­dusse e portò in Rai all’interno di u­no specifico format è stato, nel 1967, Spaghetti, pollo, insalatina e una taz­zina di caffè, a Detroit interpretato da un giovanissimo Fred Bongusto. Molto più tardi, nel 1981, nasceva ne­gli Usa l’emittente Mtv, la prima qua­si interamente dedicata ai video mu­sicali. In ogni caso, qualunque sia la vera paternità dei videoclip, Tullio Piacentini è entrato nella storia meritando, nel 2010, a cinque anni dal­la scomparsa, il premio del presi­dente della Repubblica per aver te­nuto alta nel mondo la bandiera del­la creatività italiana. A lui si devono anche tre lungometraggi da annove­rare tra i musicarelli, 8: operazio­ne ritmo , Questi pazzi, pazzi italiani e Viale della canzone, tutti del 1965. Da allora la tecnica ha fatto passi da gigante e i filmati musicali, dopo un ventennio glorioso trascorso sugli schermi delle televisioni di tutto il mondo, oggi imperversano senza regole nell’immenso e agitato mare del web. Nel frattempo il disco è defun­to e il suo erede Cd vive una lunga a­gonia. Ma le emozioni che suscita u­na bella canzone potremmo sempre riviverle, oltre che ai concerti, gustandoci un videoclip.