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 2014  agosto 01 Venerdì calendario

TRE MILIARDI DI DOLLARI L’ANNO COSÌ L’AMERICA AIUTA L’ALLEATO


LE CIFRE
Da un lato la Casa Bianca, che bolla come «inaccettabile e indifendibile» l’attacco israeliano alla scuola Onu di Gaza. Dall’altro il Pentagono, che dà il via libera alla richiesta del premier Benjamin Netanyahu di ricevere nuove armi e munizioni. È il paradosso di queste ore a Washington, e che fa infuriare ancor di più le Nazioni Unite. Gli Stati Uniti forniscono «artiglieria pesante a Israele» e hanno speso «quasi un miliardo per creare una protezione contro i razzi a beneficio dei civili israeliani, ma non di quelli palestinesi», attacca l’Alto commissario Onu per i diritti umani, la sudafricana Navi Pillay, criticando aspramente l’amministrazione statunitense principale alleato di Israele. Anche per non usare a sufficienza la propria influenza sullo Stato ebraico per fermare la carneficina e portare le parti al tavolo dei negoziati.
UN PIANO DECENNALE
Del resto il programma di aiuti militari ad Israele è di vecchia data. Nel complesso si tratta di circa 3 miliardi di dollari l’anno, e fanno parte di un pacchetto da 30 miliardi di dollari in dieci anni varato dall’ex presidente americano George W. Bush. Pacchetto poi confermato da Obama, la cui amministrazione ha dato ora l’approvazione all’invio in Israele di nuovi rifornimenti militari, a partire da diversi tipi di munizioni. «Gli Stati Uniti sono impegnati per la sicurezza di Israele, ed è di vitale importanza per gli interessi nazionali aiutare il Paese a sviluppare e mantenere una forte capacità di autodifesa», si è giustificato il portavoce del Pentagono, l’ammiraglio John Kirby, aggiungendo: «Questa vendita è coerente con tali obiettivi». Non è della stessa opinione però l’Onu, la cui scuola a Gaza è stata colpita dai razzi israeliani.
REAZIONE SENZA PRECEDENTI
L’ira di Pillay è rivolta soprattutto verso Israele, accusata di violare «deliberatamente» il diritto internazionale bombardando a Gaza case, scuole, ospedali e strutture delle Nazioni Unite. Hamas e Israele, tuona l’Alto Commissario, «commettono gravi violazioni dei diritti dell’uomo». La forte reazione dell’Onu agli ultimi avvenimenti a Gaza è per certi versi senza precedenti. E determinata anche dal fatto che sono state attaccate strutture delle Nazioni Unite stesse, mettendo in gioco la credibilità e l’immagine della stessa organizzazione internazionale.
R. E.