Il Sole 24 Ore 31/7/2014, 31 luglio 2014
DALLA «FASE 2» ATTESI 14 MILIARDI
ROMA
Tagli alle partecipate, potenziamento dell’operazione già avviata sugli acquisti di beni e servizi della Pa, fabbisogni standard a tappeto per gli enti locali, razionalizzazione delle uscite per gli immobili (dagli affitti alle dismissioni); snellimento della macchina burocratica con la chiusura di enti e sedi periferiche già prevista in gran parte dalla riforma della Pa. Ruota intorno a questi cinque interventi la fase 2 della spending review che dovrebbe recuperare 14 miliardi per il 2015 (in aggiunta ai tre già tradotti in misure) e trovare posto nella nuova legge di stabilità. Ma al menù si potrebbe aggiungere anche il recupero di ipotesi d’intervento accantonate la scorsa primavera, come quella di un contributo di solidarietà sulle pensioni alte (sopra i 3,5-4mila euro) che verrebbe redistribuito all’interno del sistema previdenziale magari per favorire misure per rendere più flessibili le soglie di uscita verso il pensionamento. Una misura allo studio dei tecnici su cui la parola finale spetterebbe a Matteo Renzi.
Nel "dossier partecipate" che Cottarelli consegnerà al governo nei prossimi giorni sarà confermato l’obiettivo, fissato dallo stesso premier di una riduzione a regime delle attuali 10mila e più partecipate di regioni ed enti locali a non più di mille. Con la possibilità di recuperare non meno di 1 miliardo già nel 2015. A sopravvivere sarà quindi solo il 10% delle società.
Il sistema più snello conseguente al riordino delle oltre 32mila stazioni appaltanti per gli acquisti di beni e servizi della Pa in sole 35 centrali con Consip "capofila", previsto da un decreto attuativo del Dl Irpef, potrebbe inoltre consentire una sorta di "riserva" da 3-4 miliardi nel 2015 da aggiungere ai risparmi già attesi che potrebbe essere realizzata aggredendo una fetta di 10-15 miliardi dei 40-45 miliardi di spesa non ancora presidiata da Consip. E con la legge di stabilità scatteranno anche i tagli selettivi alla spesa degli enti locali con il nuovo meccanismo dei fabbisogni standard e la determinazione della capacità fiscale standard di ogni Comune.
Il Sole 24 Ore 31/7/2014