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 2014  luglio 31 Giovedì calendario

IL TRAFFICO IMPAZZITO MANDA IN TILT PURE I MONACI TRIONFA IL CRICKET NEL PAESE DEL DALAI LAMA

A McLeod Ganj, città dell’altopiano himalayano, il traffico automobilistico è fuori controllo e tutto va in tilt. Ma McLeod Ganj è il luogo di residenza del Dalai Lama e del suo seguito di monaci buddisti tibetani. Esso attira da decenni persone desiderose di intraprendere un percorso spirituale.
Da un po’ di tempo, però, è sorta una nuova attrazione: lo stadio di cricket.
I numerosi appassionati indiani di questa disciplina si recano in automobile o in moto in cima alla montagna per ammirare la nuova creazione sportiva. Così il concetto di traffico caotico, finora sconosciuto, si è affacciato prepotentemente fin lassù. E fra i turisti religiosi, abituati alla tranquillità e al silenzio meditativo, c’è chi non esita a parlare di follia, con gente in scooter che urla ai passanti di levarsi di torno. Scene mai viste prima d’ora.
Dunque, è vietato distrarsi, pena sentire il clacson suonare vicino alle orecchie. Invece una caratteristica di chi frequentava McLeod Ganj era proprio la possibilità di estraniarsi mentalmente, di abbandonarsi ai propri pensieri senza il pericolo di essere disturbati. Qui la massima autorità spirituale tibetana insegna agli adepti provenienti da ogni angolo del pianeta.
La novità di questo luogo è il modo di raggiungerlo e la sua evoluzione col passare del tempo. Per decenni i visitatori hanno utilizzato l’aereo o l’autobus, e mai l’automobile, e questo significava tenere sotto controllo il traffico. Negli ultimi anni, invece, la cronaca televisiva delle partite di cricket che si svolgono allo stadio ha incuriosito molte persone che risiedono a una distanza non eccessiva e che riescono ad arrivare guidando la propria auto. Le motivazioni restano varie: lo sport, la religione, il paesaggio. Fatto sta che gli imbottigliamenti sono all’ordine del giorno, con il rischio di rimanere in coda anche per più di un’ora.
Gli stessi monaci non sono immuni dal nuovo clima che si è creato. È capitato che uno di loro, impaziente, bloccato nel traffico in taxi, desse in escandescenza. Anch’egli stressato. Il motivo? Doveva raggiungere in fretta il suo monastero per una partita a calcio, che non poteva iniziare perché il pallone era nelle sue mani.
Intanto sono stati predisposti piani per costruire parcheggi, ma ci vuole tempo. Non è facile realizzarli in mezzo alle montagne. E non è nemmeno semplice raggiungere il monastero del Dalai Lama che si trova nella parte più alta di McLeod Ganj: c’è chi è costretto a rinunciare per il traffico eccessivo. Del resto, chi viene per il cricket non manca di visitare i luoghi di culto, contribuendo a congestionare le strade.
E pensare che fino a un paio d’anni fa non era così. Oltre al caos e all’inquinamento balzati alle stelle, c’è molto rumore. E questo ostacola chi pratica la meditazione. Un eremita arrivato nella cittadina dopo aver passato diversi mesi fra le montagne, ha notato subito la macroscopica differenza fra i due ambienti. Egli dice di dedicarsi alla spiritualità per alleviare la sofferenza di tutti gli esseri senzienti. Ma, se non riesce neppure a sopportare il disordine urbano, significa che qualcosa non va.
Ettore Bianchi, ItaliaOggi 31/7/2014