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 2014  agosto 01 Venerdì calendario

MADONNA

«Bartali s’era fatto allestire una cappella privata in casa per impedire che i tifosi lo distogliessero dalla messa: quando c’era lui in chiesa, stavano in sua adorazione e dimenticavano la Madonna» (Oliviero Beha, che ha appena pubblicato il libro su Bartali Un cuore in fuga, edito da Piemme).

TATUAGGI «Il primo tatuaggio l’ho fatto in Romania, a 22 anni. Sulla schiena ho il più grande. Ne ho trenta e non intendo fermarmi. Ma a me fa più male un prelievo di sangue che un tatuaggio e ora cercherò un esperto a Udine. Sul braccio c’è il nome di mio figlio, Solal, che ha sei anni e vive a Valencia con la mamma» (Cyril Thereau).

IPAD «I giovani di oggi vogliono stare in spiaggia con gli amici e vedersi il gran premio sull’iPad, ad esempio. Ma allo stesso tempo bisogna ricreare in loro l’interesse per la F.1. Il pubblico non vede più i piloti come eroi. Una disaffezione non facile da risolvere» (Niki Lauda).

SOCIAL «I social network sono una perdita di tempo. Io non ne ho bisogno: sono convinto di quello che faccio e di quanto valgo anche senza leggere i commenti della gente» (Philippe Mexes).

NEVER «Never say never, mai dire mai, vale nel calcio come nel business in assoluto. Ma non abbiamo necessità di cedere e non vogliamo smantellare la squadra» (il presidente della Roma James Pallotta a proposito della possibile cessione di Adem Ljajic o di un altro big).

BASINGER «Mascherano era una buona opzione, ma anche Kim Basinger mi piacerebbe parecchio… Il mercato è ancora lungo, io sono sereno, sappiamo bene come muoverci» (Rafa Benitez).

NIPOTINA «Ho avvisato la Figc già da un anno che a fine mandato avrei lasciato. Non sono stato un bravo padre, ho trascurato mia figlia, e non voglio fare lo stesso con la nipotina nata da poco. E poi non sono più un giovanotto, il mio recupero è più lento» (Arrigo Sacchi che ha deciso di lasciare l’incarico di coordinatore della nazionali giovanili anche per il troppo stress).

TERRAZZO «La medaglia iridata mi ha cambiato poco o niente. Sono solo più sicura di me stessa, anche economicamente. Gli organizzatori delle gare mi trattano meglio. In tutto, vorremmo cambiare casa, allargarci o almeno rifare il terrazzo. Per ora nemmeno quello» (la maratoneta Valeria Straneo).