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 2014  luglio 31 Giovedì calendario

TESAURO A CAPO DELLA CONSULTA PER SOLI TRE MESI

Giuseppe Tesauro è il nuovo presidente della Corte Costituzionale, il trentottesimo della storia della Consulta. Ed è subito intervenuto sul tema delle Riforme: «Ben vengano — ha auspicato — ma attenzione agli eccessi di velocità». Il giurista napoletano, ex presidente dell’Antitust, è stato eletto ieri mattina dai giudici riuniti a Palazzo della Consulta, ottenendo sette voti favorevoli su 13. Quella di Tesauro, nominato da Ciampi nel 2005 giudice della Corte Costituzionale, sarà una presidenza breve poiché il suo mandato terminerà il
9 novembre. «Sarò primus inter pares » ha affermato, spiegando poi di non sentirsi affatto «un mezzo presidente» data la prossima scadenza di mandato. «Non sono il primo, né il più breve — ha sottolineato — più della metà delle presidenze della Corte sono state inferiori all’anno. E ricordiamo che una presidenza breve non costa allo Stato una lira in più rispetto a una presidenza lunga».
Con la sua elezione, ha prevalso la linea di chi vuole che il futuro presidente sia nominato da un organico completo della Corte. Oggi mancano infatti i due componenti del Parlamento. Per questi due (così come
per gli otto del Csm), è stallo tra i partiti che hanno deciso di rinviare la partita a settembre. La nomina “breve” di Tesauro consentirà così, in autunno, di avere un presidente votato da un plenum con tutti i suoi memin
bri. Ecco spiegato il motivo per cui, appena eletto, il neo presidente ha rivolto al Parlamento «l’invito a fare presto». «Queste attese — ha spiegato — non giovano né al Parlamento né alla Corte, che è un organo che ha
bisogno di operare nella pienezza
».
L’altra linea di pensiero era per la candidatura di Alessandro Criscuolo, che avrebbe potuto restare in sella per altri tre anni con il limite, però, di essere stato eletto da un collegio incompleto.
Giuseppe Tesauro s’è subito sbilanciato sul tema delle Riforme. «Ci sono riforme — ha detto — che hanno bisogno di sedimentazione: andare troppo veloce per certe cose va bene, per altre è meglio una riflessione maggiore, purché non sia strumentale per ostacolare il cammino verso un migliore assetto del sistema». Il neo presidente
osserva poi che «la nostra è una bellissima Costituzione. Ma, come tutto, è perfettibile ». «Il processo di riforme in atto — ha aggiunto — va visto con attenzione: l’augurio è che possa sfociare in un esito positivo». Modello da seguire, a suo parere, per approdare finalmente alle riforme, la «sinergia di forze diverse» grazie alla quale la nostra Carta costituzionale vide la luce. Tesauro (che nei mesi scorsi è stato relatore della sentenza con cui la Consulta bocciò il “Porcellum”), auspica quindi che si arrivi «al più presto» alla riforma
della legge elettorale.