Antonello Cherchi, Il Sole 24 Ore 30/7/2014, 30 luglio 2014
IL NUOVO COLOSSEO DI DELLA VALLE
Le prime cinque arcate del prospetto settentrionale del Colosseo sono state restituite al loro antico splendore. Con lo smantellamento dei ponteggi si chiude così la prima fase del progetto di restauro del monumento iniziata nell’ottobre scorso grazie ai 25 milioni di euro messi a disposizione dal patron della Tod’s, Diego Della Valle. L’imprenditore ieri ha illustrato, insieme al soprintendente per i beni archeologici della capitale, Maria Rosaria Barbera, i lavori già effettuati – che riguardano 2.100 metri quadrati sui complessivi 22mila delle arcate interessate dal restauro – e il restante cronoprogramma, che prevede la consegna dell’Anfiteatro rimesso a nuovo entro marzo 2016.
Nonostante i ritardi accumulati, dovuti anche alla sofferta fase di avvio della sponsorizzazione, con ricorsi davanti al Tar, i tecnici della soprintendenza confidano, infatti, di recuperare il tempo perso e di rispettare le scadenze del progetto, che prevede, oltre al restauro del prospetto settentrionale (da completare), quello del prospetto meridionale (che partirà a settembre), la realizzazione di nuove cancellate per i fornici del primo ordine, interventi sui sotterranei e gli ambulacri, la messa in sicurezza degli impianti, la realizzazione di un centro servizi.
«È l’inizio dei un’importante primavera per il nostro Paese», ha affermato Della Valle. E questo per due motivi. Perché il restauro del Colosseo ha fatto da battistrada e ha consentito di chiarire aspetti degli interventi di sostegno alla cultura: in particolare, la sponsorizzazione della Tod’s – che è altra fattispecie rispetto al credito d’imposta dell’artbonus diventato definitivamente legge l’altro ieri – ha pure indotto una modifica legislativa, con ritocchi al codice degli appalti, così da rendere più precisi i contorni di questa tipologia di mecenatismo. «Chi in futuro vorrà farsi avanti – ha precisato Della Valle – potrà farlo con maggiore facilità. Dunque, avrà meno alibi. Mi farò carico di chiamare all’appello amici imprenditori. Chiederò loro di inserire nei bilanci delle aziende risorse anche per aiutare il nostro patrimonio».
L’altro aspetto è che «stiamo parlando – ha proseguito il proprietario della Tod’s – non solo di monumenti, ma del futuro industriale del Paese. Ora deve esserci un grande piano per il turismo, che consenta di recuperare le posizioni perse a livello internazionale. E di questo deve farsi carico la politica. È tempo che il balletto sopra e sotto i tavoli finisca, un balletto che a noi italiani non porta nulla di buono».
Le cinque arcate del Colosseo restaurate sono il viatico. Sono "rinate" grazie all’utilizzo di acqua nebulizzata a temperatura ambiente, senza aggiunta di solventi, così da pulire senza aggredire il materiale lapideo millenario, da cui sono stati rimossi i depositi e le croste nere.
Oltre ai lavori sull’antico anfiteatro procedono quelli per la costituzione dell’associazione Amici del Colosseo, l’ente non profit previsto dal progetto di sponsorizzazione. «Sarà operativa a settembre – ha spiegato Della Valle – e funzionerà come centro di accoglienza per gli anziani, i disabili, le scolaresche che vorranno visitare il monumento. Si stanno cercando gli spazi dove sistemare la struttura, che, una volta terminato il restauro, rimarrà alla soprintendenza, secondo lo spirito che ha animato fin dall’inizio il nostro intervento. Come si può vedere e a dispetto di tante critiche, il Colosseo non è diventato un cartellone pubblicitario».
Antonello Cherchi, Il Sole 24 Ore 30/7/2014