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 2014  luglio 30 Mercoledì calendario

ESEMPIO USA, ADDIO PER SEMPRE A STERLING

Il razzista Donald Sterling ha perso di nuovo, addio Clippers, e addio Nba. Il giudice della Corte Superiore di Los Angeles ha sbloccato la cessione della franchigia californiana all’ex Ceo Microsoft Steve Ballmer, conclusa dalla moglie di Sterling, Shelly. La vicenda è controversa, i soldi in ballo tantissimi, due miliardi di dollari. «Si tratta di una buona operazione » ha sentenziato il giudice: la signora Sterling (i due sono attualmente separati), coproprietaria dei Clippers, era autorizzata a portare avanti la trattativa a nome della famiglia visto che, secondo i medici, il marito presenterebbe sintomi del morbo di Alzheimer. Quindi l’accordo di vendita è valido, ed è il passo d’addio del vecchio magnate.
Il caso esplode nell’aprile scorso, in seguito a una conversazione telefonica tra Sterling, proprietario dei Clippers dal 1981, e la trentunenne fidanzata messicana e di colore V Stiviano: il magnate le dice all’incirca «non farti vedere in giro con “negri”, non portarli alle mie partite». Lei s’era fatta ritrarre pochi giorni prima con Magic Johnson, e aveva pubblicato lo scatto su Instagram, «io lo stimo, ha fatto tanto per la causa delle minoranze», e lui, greve, «puoi farci quello che vuoi, andarci a letto, dargli da mangiare, ma non portarlo alle mie partite». Barack Obama si dice indignato, i Clippers — 12 afroamericani su 14 — entrano in campo due giorni dopo con canotte al contrario e calzettoni neri.
Sterling viene radiato, multato di 2,5 milioni di dollari e di fatto costretto a vendere. Approfittando delle condizioni di salute del magnate, Shelly trova l’accordo con Ballmer. Sterling fa ricorso, il giudice dà ragione alla moglie, la storia finirà prima del 15 agosto con le firme. Contro Sterling parlano un’infinità di precedenti: nel 2006, ad esempio, fu condannato per non aver voluto cedere in affitto alcuni appartamenti nel centro di Los Angeles a uomini di colore, «non fanno che bere, fumare e bighellonare» disse. Un sito americano raccolse le 50 battute più sconce di Sterling: banane, negri, puzza, un frasario disgustoso da angiporto. «Non posso credere che sia finita» commenta ora Shelly. E invece sì, è finita, questa orrenda storia americana.
Co. Ci., la Repubblica 30/7/2014