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 2014  luglio 30 Mercoledì calendario

“TUTTO NELLE MANI DI MATTEO FACCIA UNA COSA DI SINISTRA”

[Intervista a Sergio Staino] –
ROMA.
Il primo agosto l’Unità chiude...
«Mi offre un posto di lavoro a Repubblica ? ».
A dire il vero desideravo sapere cosa pensano Sergio Staino e soprattutto Bobo della brutta notizia...
«Io in questo momento sto abbastanza male perché considero l’avventura dell’ Unità chiusa. Ma un po’ di razionalità politica mi fa pensare che potrebbe esserci anche un altro progetto nella testa di Renzi».
E Bobo?
«Non sapendo cosa sarebbe successo avevo preparato una vignetta dove Bobo finiva sepolto sotto una valanga di mattoni di un muro che crollava e ferito rassicurava la bambina dicendo: “Non ti preoccupare. Non è successo niente. Se erano emendamenti era peggio”. Arrivata la notizia ho lasciato il disegno e faccio dire a Bobo: “Speravo fossero emendamenti. Purtroppo era invece l’Unità”».
Ma chi ha la responsabilità di trovare una soluzione?
«Ora la responsabilità è tutta sulle spalle del segretario. È lui che deve decidere se salvare o non salvare un giornale che è un pezzo importante dell’identità di questa sinistra...».
Tutto nelle mani di Renzi?
«Credo proprio di sì. Per quello che ho capito si voleva fare una bad company che finiva in un binario morto e si faceva una nuova società che senza sospendere le pubblicazioni veniva rifinanziata. Che io sappia l’unica offerta presente era però quella di Fago. Credo che però Fago sia una figura abbastanza lontana dalla maggioranza attuale del Pd. Quindi non credo che sarebbe stato visto con molto entusiasmo…»
E perché?
«Perché è molto vicino a Massimo Fagioli e alla rivista molto interessante Left che è su una barricata molto movimentista. Quello che non capisco è se la chiusura è determinata dalla volontà di liquidare definitivamente l’Unità o di arrivare ad una nuova società dove ci sia Fago o non ci sia, Ma l’ultima parola sarà quella di Renzi. Bisogna capire se nel suo progetto di Pd c’è un quotidiano che raccoglie la nostra area o invece dobbiamo andare allo sbando».
Ma il Pd ha anche un altro giornale: Europa.
«Europa era nata nell’area centrista. Ma nel momento in cui Renzi si colloca nel Pse e ritira fuori l’anima popolare delle feste dell’Unità come fa a riconoscersi in Europa?»
In tutti questi anni sono passati anche tanti direttori. Staino come li giudica?
«Devo dire che molti dei direttori degli ultimi anni sono stati eccellenti. È vero che molti si sono posti in una situazione non di rottura, ma abbastanza scomoda nei confronti della segreteria del partito. Penso a Colombo, Padellaro, la De Gregorio. Forse omogeneo, con Bersani, era Sardo. Ma tutti avevano in testa un loro progetto di giornale. Non ne posso parlare male. Perché sono stato sempre ascoltato, messo a mio agio. E perché questi giornali, sia nella diversità delle loro impostazione un pubblico lo avevano trovato».
E adesso Bobo dove si accasa?
«Chi lo sa. Per il momento farò le vignette sul mio sito, su Twitter. E aspettiamo di vedere cosa matura».
Silvio Buzzanca, la Repubblica 30/7/2014