Roberto Giardina, ItaliaOggi 30/7/2014, 30 luglio 2014
LA SIGNORA VW HA IN MANO TUTTO
Wirtschaftswoche, il più importante settimanale economico di Germania, è uscito con un grave errore di grammatica in copertina: Die Auto, al femminile come in italiano, invece del neutro Das. Ma al volante è ritratta una signora bionda: è Ursula Piech, «die wichtigste Frau der deutschen Wirtschaft», la donna più importante dell’economia tedesca. È lei Frau Vw, la vera padrona dell’industria automobilistica più importante d’Europa, 106 fabbriche, 570 mila dipendenti, quasi 10 milioni di vetture vendute.
La casa di Wolfsburg accusa qualche problemino, ma i concorrenti fanno male a gioire con eccessiva fretta.
Sono fastidi provocati da una crescita troppo rapida e eccessiva. La Vw vuole ingoiare la Chrysler di Marchionne, o la stessa Fiat, italiana solo ancora di nome? A dire l’ultima parola dietro le quinte è lei, Frau Ursula, 58 anni, che ufficialmente occupa solo una poltrona nel consiglio di sorveglianza, di cui è capo il marito, e rifiuta ostinatamente ogni intervista: il mio privato è senza interesse per nessuno, si schermisce, e non ho niente da dire riguardo all’azienda, sono solo una signora modesta.
Forse d’aspetto, in realtà con molto potere. «Ferdinand non è giunto dove è giunto, senza questa donna al suo fianco», si dice a Wolfsburg. Sono una coppia da trent’anni, detengono il 13% della Holding Porsche, e il loro patrimonio personale è valutato intorno ai 4 miliardi di euro. Uschi, 19 anni meno del marito, era una giovane insegnante quando, per lei, Ferdinand lasciò Marlene Porsche che aveva conteso con successo al cugino Gerhard. Il clan Porsche accolse con sufficienza la ragazza «venuta dal nulla». Nata a Linz, in Austria, figlia di un doganiere, divenne direttrice di un Kindergarten a Braunau, la cittadina dove nacque Adolf Hitler. Nel 1982 ne ebbe abbastanza dei bambini, lesse l’annuncio di Marlene Porsche che cercava una governante per i figli, quelli suoi e quelli avuti da Ferdinand da due precedenti relazioni. In tutto nove ragazzini. Uschi fu assunta.
Divenne la compagna, poi la moglie del padrone di casa, ed ebbe tre figli. «È una donna meravigliosa», continua a ripetere il patriarca Ferdinand, che l’ha voluta nel consiglio di sorveglianza. Una tappa per preparare un giorno il passaggio dei poteri. Si fida di Uschi più di qualsiasi suo figlio. «Ursula Piech», scrive Wirtschaftswoche, «non ha conoscenze ingegneristiche né manageriali, o esperienza diretta nella progettazione di auto, ma nessuno meglio di lei conosce la Volkswagen, e le altre case controllate, e si destreggia nelle questioni direttive e tecniche meglio di molti manager grazie ai consigli del marito».
Ferdinand, continua la rivista, non ha più la voglia di leggere ponderosi documenti e bilanci: è Uschi a studiarli, e a riassumerli poi per lui. E non dimentica di aggiungere il suo parere. L’unica che abbia il coraggio di contraddirlo anche in pubblico. «Le donne», dice, «guardano e giudicano le auto da una prospettiva completamente diversa dagli uomini. Ma spesso sono loro ad avere l’ultima parola prima dell’acquisto». Chissà che pensa della Fiat e della Chrysler, senza dimenticare la Ferrari, la passione di Ferdinand da sempre.
Roberto Giardina, ItaliaOggi 30/7/2014