Francesco Semprini, La Stampa 29/7/2014, 29 luglio 2014
L’11 SETTEMBRE UCCIDE ANCORA
Oltre 1.350 nuovi casi di cancro in un solo anno. Si è più che raddoppiato il bilancio delle persone che si sono ammalate dopo aver lavorato a vario titolo a Ground Zero, dopo l’11 settembre 2001. In tutto oltre 2.500 casi, erano 1.140 un anno fa. Secondo il World Trade Center Health Program del Mount Sinai Hospital sono stati riscontrati 1.655 casi di cancro tra i 37 mila «responders», ovvero chi ha partecipato all’emergenza subito dopo gli attacchi di quel martedì mattina. Sono poliziotti, operatori ecologici, e altri dipendenti o volontari del comune della Grande Mela. Il bilancio sale a 2.518 se si sommano i Vigili del fuoco e personale paramedico, che da soli rappresentano 863 casi certificati di malattia. Si tratta di persone che hanno sviluppato forme tumorali a causa delle tossine presenti nel sito dopo la distruzione delle Torri gemelle e il conseguente sprigionamento di polveri nocive. Una maledizione che da una parte miete vittime e dall’altra è all’origine di una serie di cause legali per il risarcimento, 1.145 richieste di cui 881 riconosciute ammissibili e 115 pratiche liquidate per oltre 50 milioni di dollari. Come l’ex pompiere intervistato dal New York Post a cui il «9/11 Victim Compensation Fund» ha staccato un assegno da 1,5 milioni di dollari. Aveva passato un’intera settimana a Ground Zero dopo gli attentati, e poi mesi tra le macerie. Oggi ha diverse patologie polmonari e un cancro al pancreas.
Francesco Semprini