G. BUC., La Stampa 29/7/2014, 29 luglio 2014
I DILETTANTI VALGONO TRE VOLTE LA SERIE A CON GLI SCUDETTI NON SI FA UN PRESIDENTE
L’Assemblea che dovrà eleggere il nuovo presidente della Federcalcio per i prossimi due anni è in agenda per l’11 agosto, ore 12, in un hotel a due passi dal terminal di Fiumicino. Alla prima votazione per brindare al nuovo capo del nostro calcio occorreranno i 3/4 dei voti validamente espressi, alla seconda il quorum scenderà ai 2/3, alla terza basterà la maggioranza. A votare saranno 278 delegati, in rappresentanza delle sette componenti il pallone italiano: la Lega Calcio di Serie A, quella di Serie B, la Lega Pro, la Lega Dilettanti e le tre aree tecniche, ovvero l’Associazione calciatori, quella allenatori e gli arbitri. Ogni lega, però, si presenterà in Assemblea con un peso specifico diverso, così dettato per legge dello stato. La fetta maggiore è quella dei Dilettanti di Carlo Tavecchio, il cui valore è pari al 34 per cento del totale, poi ecco la Lega Pro con il 17 per cento, la Serie A con il 12 per cento, la B con il 5 per cento. E, le tre componenti tecniche? I calciatori pesano per il 20 per cento, gli allenatori per il 10 e i fischietti per il 2 per cento. Tavecchio, tuttora candidato forte alla presidenza, parte, quindi, da una posizione del 34 per cento, mentre Demetrio Albertini da un 30 per cento in quanto è appoggiato dai calciatori e dai tecnici. L’ago della bilancia è la Lega Pro con il suo 17 per cento e, la Lega Pro si è espressa a favore di Tavecchio. Diverso, e ancora da definire nonostante l’appoggio dato formalmente venerdì scorso, è il discorso legato alla Serie A (la B si è spostata verso il numero uno dei Dilettanti, per ora): la maggioranza dei presidenti confermeranno nel segreto dell’urna la loro preferenza annunciata per Tavecchio o si sposteranno sulle posizioni di Juve, Roma, ed ora anche di Sampdoria, Fiorentina e Cesena?
G. BUC., La Stampa 29/7/2014