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 2014  luglio 25 Venerdì calendario

IL VERO RE DI SPAGNA? ORMAI È LA REGINA


Se è il linguaggio del corpo a parlare – anche solo l’accenno di un gesto, uno sguardo – non c’è alcun dubbio: la nuova regina di Spagna sembra tenere in pugno il marito. È lei che ha in mano i giochi, è lei, Letizia Ortiz Rocasolano, che comanda. È lei che ha preteso una cerimonia di incoronazione low cost e integralmente laica, è lei che ispira, se non addirittura scrive, i discorsi di Felipe VI.
«Ho vinto»: questi sono i giorni del suo trionfo. Da tempo si diceva che il peggior nemico del vecchio re uscente risiedesse a palazzo e fosse proprio lei, la moglie del figlio. Non a caso un gruppo di antipatizzanti dell’allora principessa delle Asturie molto vicino a Juan Carlos aveva fondato il Palo, la Plataforma Anti Letizia Ortiz. E non a caso nella mogia cerimonia di abdicazione, firmato l’atto il re dimissionario ha abbracciato la moglie, il figlio e le nipotine ma si è ben guardato dall’abbracciare la nuora. Una donna che si è presa sin troppe libertà, mettendo in imbarazzo il consorte Felipe davanti a tutti. Già in passato l’ha zittito in pubblico, la prima volta il giorno in cui fu annunciato il loro fidanzamento, rapida cerimonia mediatica in cui Letizia, assertiva e vincente, si presentò in tailleur pantaloni. Da allora, e cioè da almeno dieci anni, Juan Carlos non ha smesso di indignarsi di fronte a certi vizi di forma, ripetendo che «non si zittisce un Borbone».
Ma sua nuora è così: prendere o lasciare, sua nuora non solo è una plebeya, nipote di un tassista e figlia di un’infermiera sindacalista, ma è una ex repubblicana, una ex divorziata, una ex modella in topless per un cd di un gruppo rock, una simpatizzante della sinistra, una ribelle con vari scheletri nell’armadio, incluso un arresto per detenzione di hashish e l’ombra di un sospetto aborto clandestino.
Insomma: in teoria era impresentabile a corte, ma in pratica, visto che Felipe si impuntò per sposarla, oggi il gotha europeo se la ritrova regina di Spagna. Ma non una regina come le altre. Lei ha palesi ambizioni di ritagliarsi un ruolo sempre più significativo all’interno della coppia reale. Davanti a sé ha un modello in negativo, ciò che lei non vorrà mai diventare: una regina consorte sempre un passo indietro, muta, obbediente e paziente come è sempre stata Sofia, mujer florero, moglie decorativa e basta. No, da ex donna in carriera, da ex anchorwoman del tg della sera, sin da subito prima consigliera di Felipe, Letizia rivendica sotterraneamente un ruolo fatto di spazio, potere, visibilità e contenuti politici. Non a caso gli osservatori non solo sottolineano che Letizia è la prima sovrana di Spagna di estrazione borghese, ma fanno anche presente a quali responsabilità potrebbe essere chiamata, nell’improbabile caso di una scomparsa prematura di sua maestà Felipe. Essendo l’erede al trono, la primogenita Leonor, una bambina di soli otto anni e non potendo cingere la corona fino alla maggiore età, in quel lasso di tempo Letizia diventerebbe regina reggente.
Oggi la potremmo definire re ombra, con enorme influenza sul marito, sul suo orientamento e sulle sue scelte politiche, che lei indirizza in direzione progressista, per lo meno rispetto all’entourage decisamente conservatore che circondava Juan Carlos. Un marito che ha qualche volta ridicolizzato in pubblico, contraddicendolo e tenendogli testa, per lo meno fino a quando era solo il principe delle Asturie. Testimoni riferiscono di loro screzi plateali, di come lei lo abbia preso in giro per la sua mancanza di ingegno, e di come durante un ricevimento di gala in onore del presidente uruguayano lei abbia apostrofato il marito con la poco regale parolina Jodete!, cioè Fottiti! Gli esperti e i lettori del labiale, che ha impazzato in rete per settimane, non hanno dubbi: ha detto proprio Fottiti. Dall’estate scorsa si era tolta non solo la fede, ma anche l’anello di fidanzamento. E non se li è più rimessi, i bene informati sostengono che lo ha fatto anche perché – notizia non confermata – la fede fu acquistata con la carta di credito del cognato pluri inquisito Iñaki Urdangarin.
Allo scoccare del decimo anno, il matrimonio sembrava arrivato al capolinea, ma l’abdicazione di re Juan Carlos, da Letizia fortemente caldeggiata, ha fatto il miracolo. Se prima si mormorava di «crisi coniugale insanabile» l’imminente rottura è stata derubricata a «banali alti e bassi come ci sono in tutte le coppie», e di fronte al formidabile scatto di carriera la prospettiva di una separazione dei neo-sovrani è tramontata.
Dal giorno dell’incoronazione Letizia ha fatto del suo meglio per darsi una veste mansueta, anche se i suoi sguardi vagamente arcigni contraddicevano la dolcezza di facciata. L’abbiamo vista due giorni dopo il giuramento incontrare a fianco del marito venti associazioni di vittime del terrorismo, poi da sola al Prado all’inaugurazione della mostra El Greco e la pittura moderna, suo primo atto ufficiale da regina. E ancora: eccola con Felipe ricevere i rappresentanti delle associazioni gay: «Un’ottima maniera di cominciare un regno» ha commentato José Maria Nunez Blanco, presidente della fondazione Triangulo. Ed eccola accompagnare il marito, che sempre più spesso appare – lui – come un principe consorte imbucato all’ultimo momento, nel suo primo viaggio all’estero da re di Spagna, e che viaggio: l’udienza privata da papa Francesco. Una passerella mediatica.
Secondo gli esperti di fisiognomica, il carattere forte della nuova regina è leggibile chiaramente nei suoi lineamenti. L’attitudine al comando traspare dallo sguardo, come la scarsa empatia. Il mento aguzzo, forse ridotto dal chirurgo plastico, sarebbe indice di una personalità predominante; il naso affilato, anche quello ritoccato da un bisturi estetico, denota imperiosità. A volte l’apparenza inganna, ma il fatto che Juan Carlos, cordialmente ricambiato, detestasse la nuora va aldilà delle incompatibilità caratteriali.
Da principessa, Letizia aveva chiarito subito i confini della sua disponibilità: di giorno Borbone, di notte Ortiz. Di giorno i tagli di nastri e gli impegni legati al suo status, alla beneficenza, poi nel tempo libero, in jeans, chiodo di pelle e zainetto, a cena fuori con le amiche, a fare shopping da Zara, possibilmente ai concerti e sempre pagando il biglietto: Bon Jovi, Shakira ma anche il gruppo heavy metal dei Killers e il festival di musica Indie di Benicàssim. Senza trucco, senza vestiti firmati, senza tacchi 12 con suola rosso fuoco, ma soprattutto senza marito, il timido Felipe. Ora tutto questo non sarà più possibile: complicato per una regina rivendicare i propri spazi.
Fredda, calcolatrice, insofferente ai doveri di corte: raramente una principessa oggi regina è stata oggetto di tante critiche. Non le perdonano neanche di essere troppo magra: la sua allarmante taglia 36 è vista come la buia anticamera dell’anoressia. Addirittura le rinfacciano di indossare troppe volte i pantaloni, e la rimproverano di essersi concessa il lusso di farsi ritoccare dal chirurgo estetico proprio quando la Spagna scendeva il gradino più basso della crisi economica e della disoccupazione, accusandola di voler somigliare al suo mito Rania di Giordania.