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 2014  luglio 27 Domenica calendario

«STIAMO VIVENDO UN INCUBO QUANTE CATTIVERIE SU DI NOI»


«Da settimane vivo in un incubo, un inferno. Esistono solo due punti fermi, i miei figli e mio marito. Martedì (il giorno dell’arresto, ndr) è stata l’ennesima giornata inverosimile che ho vissuto. Inverosimile umanamente». Dopo un lungo silenzio Sandra Persegato, lady Galan, sua moglie dal 2009, accetta di parlare. Ed esplodono rabbia e sofferenza covate per quasi due mesi. «Giancarlo ha una gamba ingessata, ha gravi problemi di salute. Vederlo portare via di notte, sotto la pioggia, in ambulanza, è stato un dolore immenso. Sono rimasta atterrita per ore. È dolore puro tutto quello che gli stanno facendo».
Le foto e il video di suo marito in carrozzina appena dimesso dall’ospedale, che effetto le hanno fatto?
«Una barbarie. “É una notizia” mi spiegano...ma non arrivo a capire questo, è oltre ogni limite. Sono sommersa dalle espressioni di cattiveria umana più incredibili, non voglio assuefarmi».
Si dubita della frattura, che sia una bugia.
«Si dubita di tutto. È un politico, quindi deve essere per forza un bugiardo, un delinquente. Questo sillogismo è sconcertante. Ma ancor più sconcertante è la mancanza di obiettività. Di fronte a numerosi certificati medici sottoscritti da professionisti indiscussi prevale comunque il sillogismo. Si viene assaliti da un senso di impotenza paralizzante».
Vi aspettavate il sì all’arresto dalla Camera?
«Ce lo aspettavamo sì. Mi hanno spiegato il valore politico di questo voto. Io però le confesso che ho sperato fino all’ultimo che i colleghi di mio marito, onorevoli si chiamano, avessero letto le carte, si fossero documentati, avessero approfondito le accuse e la sua puntuale difesa. Probabilmente così non è stato, altrimenti il voto avrebbe avuto un esito diverso. Oppure, le ragioni di partito sono più importanti della verità».
Era giusto rinviare il voto a quando Galan fosse in condizione di essere presente?
«Sì. Un minimo segnale di democrazia. Esiste il diritto alla salute, il diritto a difendersi, la presunzione di innocenza. A mio marito è stato negato tutto questo».
Pensa che la Procura abbia avuto un pregiudizio verso suo marito?
«La memoria che ha depositato è chiara, evidente e circostanziata. L’ho letta e riletta centinaia di volte, punti precisi e incontrovertibili a mio parere. Ma il mio parere a quanto sembra è molto diverso da quello di alcuni politici. Infatti, io non faccio politica».
Le società all’estero, gli affari con Mazzacurati e Baita, lo stipendio da un milione di euro l’anno: tutto falso?
«Non falso, falsissimo. Sono state ricostruite vicende societarie del tutto trasparenti come strani incastri che io stessa fatico a capire. La verità è molto più semplice anche se meno interessante e poco clamorosa. Baita oggi fa lo stesso mestiere che faceva prima, lo stesso mestiere che l’ha portato a compiere reati per i quali ha patteggiato una pena minima. Mazzacurati, dopo aver anch’egli ammesso di aver commesso reati, attualmente si trova dall’altra parte dell’oceano comodamente sistemato in una splendida villa che è stata costruita con i soldi del Consorzio venezia nuova e se ne guarda bene dal tornare in Italia. A lei pare normale? Ma è normale prendere per vero tutto quello che dichiarano due delinquenti?».
Lei ha conosciuto la signora Minutillo, ex segretaria di Galan e sua grande accusatrice. Che idea si è fatta?
«Dato che sono donna, e non potrei certo essere accusata di sessismo, la definirei con unico aggettivo. Eviterò. Conosco molto bene Claudia. Sono stata io a volerla lontano da mio marito, ma non per non motivi di gelosia femminile, per questioni molto più serie. Ho conosciuto Giancarlo tra il ’99 e il 2000, ci siamo fidanzati ufficialmente nel 2001, Claudia era la sua assistente personale. Lo è stata fino al 2005. Fino alla campagna elettorale per la Presidenza della Regione Veneto. Mio marito è portato a liquidare alcune vicende come questioni di donne, commettendo un clamoroso errore. Dal 2000 al 2005 Claudia ha cercato di essermi amica in ogni modo. Le conveniva ovviamente. Ho ricevuto anche numerosi regali molto costosi e importanti da lei. Regali che destavano il mio più assoluto stupore soprattutto per il valore economico. Lo facevo notare a Giancarlo perché non mi capacitavo di come potesse permettersi quei regali, il tenore di vita che sosteneva, ville estive, abiti costosissimi, molto denaro contante spesso in mostra».
E Galan come se lo spiegava?
«Lui mi diceva che il marito era molto facoltoso. Non mi ha mai del tutto convinta. Poi durante la campagna elettorale sono successi fatti inequivocabili e mi è stato chiaro che non poteva assolutamente più lavorare con lui. Alla festa che organizzammo per la vittoria fu mandata via in pessimo modo tra urla e accuse precise. C’erano centinaia di persone, tutti hanno sentito. Forse non sarò stata elegante, ma il mio grande rammarico è solo di non averlo fatto molto prima».
L’accusa è di essersi appropriata di fondi per la campagna elettorale di Galan?
«Risponderà mio marito, ai magistrati» (nel memoriale Galan sostiene che la Minutillo avrebbe sottratto 500mila euro, lei nega e minaccia querele, ndr).
Galan tornerà alla politica in futuro quando questa storia sarà chiusa?
«Spero di no. Non credevo sarei mai arrivata a dirlo ma spero proprio di no. Penso solo a riaverlo a casa, in salute».