Gloria Satta, Il Messaggero 29/07/2014, 29 luglio 2014
NIENTE TOPLESS, SIAMO FRANCESI
LA TENDENZA
Topless addio. La moda “trasgressiva” di prendere il sole a seno nudo tramonta proprio in Francia dove venne inaugurata nei ruggenti anni Sessanta da Brigitte Bardot, maestra della provocazione e antesignana dell’emancipazione femminile. Mentre BB si avvia a compiere gli 80 (li farà il 28 settembre) in mezzo agli adorati animali nella mitica villa La Mandrague di Saint Tropez, le donne francesi, soprattutto le più giovani, voltano le spalle al monokini. Secondo un recente studio, il 35 per cento considera «impensabile» togliersi il reggiseno in spiaggia e la percentuale sale al 50 tra le ragazze tra i 18 e i 24. Solo il due per cento delle bagnanti al di sotto dei 35 si è messa in topless almeno una volta. E se i numeri dicono la verità, avrebbero maggiore coraggio (nove per cento) le signore e signorine più mature, tra i 35 e i 59.
I cambiamenti della società, sempre più veloci e spiazzanti, ci regalano ora il declino del topless che era nato come reazione al perbenismo ipocrita. Sarebbe poi diventato uno strumento di liberazione prima del femminismo che avrebbe portato con sé i roghi dei reggiseni ed è recentemente approdato alla politica grazie alle Femen, le bellissime contestatrici ucraine che hanno conquistato il mondo protestando a seno nudo. Ma anche tante donne comuni hanno preso a svestirsi in gruppo per sensibilizzare l’opinione pubblica su un determinato problema: gli ultimi flashmob sono avvenuti a Rio e a New York.
LE PUBBLICITÀ
Oggi l’inversione di tendenza si registra mentre la nudità ha perso qualunque mistero e viene sbandierata in tutte le forme, spesso rasentando la pornografia: dalle pubblicità che contengono allusioni sessuali subliminali o esplicite, alla moda che espone il corpo femminile senza pudore, ai social network che diffondono con la massima indifferenza nudi e momenti d’intimità erotica, per finire alle esibizioni sempre più “hot” delle cebrities. Miley Cyrus che si dimena nuda a cavallo di una palla qualche anno fa sarebbe stata proibita ai minori. Oggi, rimbalzando milioni di volte sulla rete, non è altro che l’ennesimo fenomeno “virale” e lascia il tempo che trova.
LA SALUTE
Secondo il settimanale “Elle”, che al fenomeno ha dedicato una lunga inchiesta, il rifiuto del seno nudo in spiaggia è innanzitutto legato alla salute: è cresciuta tra le donne la consapevolezza dei rischi provocati dalla prolungata esposizione solare. La diffusione esponenziale della pornografia sul web, inoltre, avrebbe contribuito a generare un pudore tutto nuovo: quale ragazza vorrebbe essere confusa con una pornostar?
C’è poi la piaga sociale della violenza sulle donne. «Molte ragazzine», ha osservato il sociologo David Le Breton, «sono diventate riservatissime ed evitano addirittura di andare a scuola con la gonna per scongiurare le aggressioni dei maschi». Il filosofo Bernard Andrieu vede nel rifiuto del seno nudo la reazione femminile all’eccesso di pornografia e all’invadenza della pubblicità allusiva che le rende perenni oggetti sessuali. Difficile dargli torto.
I PAPARAZZI
Ma chi continua a mettersi in topless? A parte qualche attricetta o velina in cerca di paparazzate, le vere star si guardano bene dallo scoprirsi vuoi per proteggere la pelle a rischio rughe, vuoi per evitare di finire a tradimento su qualche rivista gossip. Per una Elle MacPherson, l’ex top model non a caso soprannominata “The Body” (il corpo) che nemmeno a cinquant’anni rinuncia ad esibire in spiaggia il suo seno da dieci e lode, non vedrete mai in monokini le pur bellissime Monica Bellucci, Sabrina Ferilli, Francesca Neri, Cristiana Capotondi.
L’OSSESSIONE
«Le donne rifiutano il topless perché sanno che troppo sole non fa bene a una zona delicatissima del corpo», spiega Cristiana. «Io non tolgo il reggiseno ed evito di abbronzarmi, ma non credo nelle regole imposte. Ognuno in spiaggia deve comportarsi secondo la propria sensibilità. E a dirla tutta, trovo più antiestetici del seno nudo certi costumi da bagno che lasciano i glutei completamente scoperti».
La regista e scrittrice Simona Izzo, acuta osservatrice del costume, rileva che «il topless è l’eterna ossessione estiva. E il mistero di un’esibizione moderata è segno di intelligenza estetica, senza contare la scomodità di avere i seni al vento quando sono generosi». Secondo Izzo, non sono soltanto i rischi derivanti dal sole a sconsigliare il monokini. «Di fronte allo sguardo insistito di certi uomini turbati dalla nudità, la vera libertà è rinfilarsi il reggiseno».