Armando Torno, Corriere della Sera 29/07/2014, 29 luglio 2014
CASANOVA: SCIENZIATO, TRADUTTORE E OCCULTISTA
Giacomo Casanova, il celebre libertino veneziano che compendiò la sua esistenza con la battuta «sono vissuto da filosofo, muoio da cristiano», non fu soltanto l’avventuriero e il femminiere impenitente rimasto nell’immaginario collettivo ma anche un uomo coltissimo. Intraprese tra l’altro una traduzione dell’Iliade e propose una sua soluzione per la duplicazione del cubo, il cosiddetto «problema deliaco», giacché si interessò anche di matematica. Non soltanto: ebbe passione per l’alchimia, sapeva di occultismo, non è sbagliato definirlo un cabalista. Secondo taluni suoi esegeti fu l’appartenenza alla Massoneria più che il suo libertinaggio a muovere i tribunali della Serenissima e causargli poi la prigionia ai Piombi. Ora un libro, curato da Paolo Carbonini, dal titolo L’occultismo di Giacomo Casanova e altri saggi (Edizioni PiZeta, pp. 248, e 15) rimette in circolazione alcuni studi preziosi per conoscere gli aspetti meno noti di questo grande protagonista del Settecento europeo che aveva incontrato tra gli infiniti personaggi di un mondo fascinoso d’Alembert, Federico II di Prussia e Cagliostro. Innanzitutto si potranno rileggere le pagine che Alessandro D’Ancona aveva a lui dedicato nel 1882 sulla «Nuova Antologia» sotto il titolo Un avventuriero del Secolo XVIII ; poi si ritrova il ritratto pungente che scrisse il principe di Ligne (nel quarto tomo delle sue Memorie , uscite a Parigi nel 1828) pieno di perle quali: «Sarebbe un gran bell’uomo, se non fosse brutto... È un pozzo di scienza, ma cita così spesso Omero e Orazio da restarne disgustati... Ha in mente soprattutto le donne e le ragazzine». E ancora: ecco le pagine che Casanova dedica alla Trasmutazione dei metalli o al Segreto massonico ; c’è anche la bozza della lettera a Eva Frank, scritta dal ritiro di Dux il 23 settembre 1793, dove confessa: «Possiedo da tempo il Kab-Eli numerico mediante il quale ricevo una risposta sensata a ogni domanda che scrivo, formulata in quegli stessi numeri». E vi è tra l’altro aggiunta La Cabala di Casanova di Bernhard Marr, sorta di esegesi sulla natura di queste sue pratiche magiche.