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 2014  luglio 29 Martedì calendario

IL FAVORITO TROPPO TESO SCORTATO DA LOTITO

La mano sinistra di Claudio Lotito sulla spalla di Carlo Tavecchio è il mantello del presidente della Lega Dilettanti. Il «virtuale» presidente della Figc però non sembra un supereroe. Anzi. Semmai il contrario. Lui e il numero uno della Lazio si muovono quasi in sincronia. Un tango presidenziale. Il tempo binario rischia di diventare unico nell’incedere. Lo strappo alla regola lo provoca lo stesso Tavecchio. L’ugola chiama e lui non sa resistere. Tappa al tavolo del buffet per un succo di frutta. Un po’ come il rifornimento di una gara ciclistica. Paragone che ci sta visto che lo stesso ex sindaco di Ponte Lambro (Como) dirà poi di aver ricevuto attenzioni che lo hanno fatto «ritrovare più importante del Tour de France e non ero abituato a tutto questo». Ecco perché schiva i giornalisti.
Tensione Demetrio Albertini era arrivato mezz’ora prima (in termini ciclistici un ritardo irrecuperabile per Tavecchio). Andatura più serena, nessun navigatore a guidarlo all’interno di Sky. Si ferma davanti alle telecamere e spiega con pacatezza. «La sua frase si commenta da sé, ci ha messo un po’ in difficoltà a livello internazionale». Misura il tempo e divulga il ritmo, d’altronde era il metronomo in campo. E il ritmo al di là delle candidature e dei programmi sarebbe da surplace (ciclismo su pista) perché servirebbe fermarsi. Albertini lo fa qualche minuto dosando le parole. Il sorriso che utilizza per girare nel vicolo del «preferisco-non-rispondere» è voluto. Meglio non calcare la mano. Quella la usa per stringerla a Tavecchio una volta dentro lo studio della diretta. L’organizzazione li sistema uno di fianco all’altro. Si entra in scena. E Tavecchio mostra la tensione iniziando a parlare del suo programma senza che gli fosse stato chiesto.
Fuga «Il programma merita qualche novità, soprattutto per i giovani. Le società pescano in un gruppo esiguo, io voglio creare centri di formazione con una ragnatela in tutto il territorio, un bacino di 700 mila ragazzi». Un tentativo di fuga (pedala) che lo porta a mostrare una foto di ragazzi togolesi che hanno goduto degli aiuti elargiti dalla Lega Dilettanti: «Per il mio vissuto, pubblico e privato, posso dire anche con arroganza che poche persone hanno fatto quello che ho fatto io per il terzo mondo. Il provvedimento che ha permesso a 10 mila extracomunitari di essere schierati è stato preso dalla Lega Dilettanti». Anche se non capisce perché «sono diventato più importante di Sua Santità, della guerra in Palestina. Ammetto di aver sbagliato e ho chiesto una, due, dieci, venti volte scusa». Il post è una cena in un ristorante situato tra la Lega di A e la Regione Lombardia. Calcio e politica. Sempre lì insomma.