Alessandra Rizzo, La Stampa 28/7/2014, 28 luglio 2014
INGLESI CONTRO BLAIR
Mentre a Gaza infuria il conflitto, Tony Blair, inviato di pace per il Medio Oriente, ha ricevuto 150 ospiti nella sua villa di campagna per festeggiare con grande sfarzo i sessant’anni della moglie Cherie. È quanto rivela il tabloid Mail on Sunday, mettendo in imbarazzo l’ex premier britannico. Blair è accusato di trascurare il suo ruolo di rappresentante del quartetto Ue, Onu, Usa e Russia a favore di redditizie conferenze in giro il mondo, e di lasciare ad altri l’iniziativa diplomatica. Il suo ufficio si trova a Gerusalemme, ma la settimana scorsa Blair ha trascorso il suo tempo tra Gran Bretagna e Cina, mentre John Kerry e Ban Ki-moon tenevano incontri in Medio Oriente per pressare Hamas e Israele ad accettare una tregua. Il Mail on Sunday, populista e conservatore, ci è andato pesante, rivelando dettagli di una mega festa che sarebbe costata 50.000 sterline (quasi 65.000 euro): gli ospiti hanno mangiato foie gras, bevuto champagne e ballato fino all’una di notte. Cosa ancora più imbarazzante, il compleanno di Cherie è a settembre. Quindi, attacca il giornale, non si poteva aspettare? Blair a luglio si è recato due volte al Cairo, è stato a Gerusalemme e Ramallah per discutere la proposta egiziana di una tregua a Gaza. Un portavoce ha spiegato che ha trascorso un solo giorno in Cina, che è Kerry al momento a guidare i negoziati, e che l’ex premier è comunque pronto a tornare nella regione.
Ma la bufera non si placa. Blair, un tempo molto amato, oggi è indelebilmente marchiato dal suo coinvolgimento nella guerra in Iraq al fianco di Bush. Lunedì scorso ha tenuto un discorso per celebrare i vent’anni dalla sua elezione a capo del Labour. In 25 minuti, ha dedicato 31 secondi alla crisi di Gaza. Channel Four, dopo aver mandato un reporter a chiedergli perché fosse a Londra e non a Gaza (senza ottenere risposta), ha provocatoriamente chiesto su Twitter: «Dove dovrebbe essere oggi Tony Blair?». «In prigione per crimini di guerra», ha risposto qualcuno.
Alessandra Rizzo