VARIE 28/7/2014E, 28 luglio 2014
APPUNTI PER GAZZETTA - IL DECRETO SULL’ETEROLOGA
ANSA.IT
Il limite al numero di nati per ciascun donatore deve basarsi su dati epidemiologici che, ’’già effettuate in altri paesi, limitano a circa 25 le nascite per una comunità di 1 milione di abitanti (nascite in un numero di famiglie non superiore a 10) mantenendo inalterato il rischio di incontro involontario tra consanguinei’’. Lo affermano gli esperti del tavolo sull’eterologa, secondo cui ogni coppia che accederà alla fecondazione eterologa potrà avere più figli nati dallo stesso donatore biologico.
Eterologa: Regione Toscana, via libera in centri - La Regione Toscana ha deliberato, secondo quanto si apprende, la possibilità di offrire la fecondazione eterologa ai propri cittadini nei centri pubblici, privati e convenzionati. La delibera sarà esecutiva dopo la pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione Toscana.
Tavolo esperti, nessun impedimento donazione gameti - ’’Non sussistono particolari impedimenti all’attivazione delle procedure di donazione di gameti in Italia’’. Lo affermano le Società scientifiche del Tavolo tecnico convocato dal ministro della Salute sulla eterologa. Il tavolo, precisano le Società, ’’ha avuto esclusivamente ruolo informale e consultivo. In nessun incontro sono stati presentati’’, o divulgati ai membri, ’’testi di Linee guida’’ e ’’gli argomenti di valutazione di carattere politico, come l’iter da seguire, non sono stati oggetto di discussione’’.
Il Tavolo tecnico - convocato dal ministro per discutere degli interventi necessari per dare piena attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità del divieto di Fecondazione eterologa - ribadisce dunque ’’il fermo convincimento che non sussistano particolari impedimenti alla attivazione delle procedure’’ per le tecniche dell’eterologa in Italia. In una nota, firmata dalle Società scientifiche componenti del tavolo, si sottolinea come il Tavolo abbia avuto ’’esclusivamente un ruolo informale e consultivo e ha lavorato ascoltando il parere espresso dagli esperti su ’prestabiliti ordini del giorno’, senza mai giungere a compiere atti deliberativi o votazioni su nessuno dei temi trattati’’. In nessun incontro, si precisa, ’’sono stati presentati testi o bozze di Linee guida che, evidentemente, se già in possesso del ministero o di altri componenti del tavolo, non sono state divulgate ai convenuti’’. Inoltre, affermano i componenti del Tavolo, ’’gli argomenti di valutazioni di carattere politico, quali l’iter da dover seguire per la piena attuazione in Italia del Disposto della Suprema Corte, non sono state oggetto di nostra discussione’’. Il compito delle Istituzioni sanitarie pubbliche, rilevano inoltre gli esperti nel documento, ’’è quello di garantire in tempi brevissimi e certi la possibilità per i cittadini di accedere alle procedure di Procreazione medicalmente assistita con donazione di gameti, senza discriminazioni di carattere economico e territoriale, nel rispetto della Sentenza della Corte Costituzionale che ha affermato la necessità di rimuovere le cause determinanti ’un ingiustificato, diverso trattamento delle coppie affette dalla più grave patologia, in base alla capacità economica’’’.
Subito norme bio-banche pubbliche - ’’Definire l’immediata disponibilità di norme e l’apertura di uno specifico capitolo di spesa per la realizzazione delle bio-banche pubbliche all’interno di strutture del Sistema Sanitario Nazionale’’ finalizzate alla fecondazione eterologa. Lo affermano gli esperti del Tavolo tecnico convocato dal ministro a conclusione dei loro lavori. Il documento è firmato dai componenti del Tavolo, tra cui varie Società scientifiche e l’Associazione dei centri di procreazione assistita Cecos. Gli esperti del Tavolo sottolineano inoltre come ’’è necessaria la tutela assoluta e inviolabile dei cosiddetti ’Dati Identificativi’ dei donatori, con unica possibile eccezione in caso di gravissime e straordinarie esigenze sanitarie dove sarà possibile conoscere l’identità genetica/biologica del donatore, e sempre e comunque con esclusione dell’identità biografica, su documentata richiesta decisa da apposita commissione medica’’. Una ’’adeguata registrazione dei dati anamnestici familiari del donatore - rilevano ancora gli esperti - consentirà di evitare, attraverso l’incrocio dei dati, con quelli dei potenziali riceventi, il rischio di utilizzare, per la donazione, gameti di un consanguineo del ricevente’’. Occorre poi ’’prevedere per le donazioni una forma di rimborso che dovrà essere rigidamente regolamentata, analogamente alle donazioni di sangue e midollo, per non vanificare, la possibilità di disporre di gameti e ribadire il valore solidaristico dell’atto oblativo del dono’’.
ANSA.IT
Redazione ANSA ROMA
28 luglio 201413:40 News
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’’I veri genitori siamo noi, gli unici. I bambini devono avere il nostro cognome fin da subito, appena nati. Andremo all’anagrafe per segnarli come nostri. Ce li dovranno restituire’’. Intervistati dal Corriere della Sera, i genitori biologici dei gemelli che stanno crescendo nel grembo di un’altra donna dopo uno scambio di embrioni all’ospedale Pertini di Roma il 6 dicembre scorso annunciano battaglia legale. ’’Ricorreremo a un tribunale per tutelare i diritti dei nostri figli. Non avremmo voluto. Siamo delusi e stanchi della mancanza di responsabilità dimostrata a tutti i livelli fino ad oggi’’, dicono. Riferendosi all’altra coppia, ’’la felicità che spettava a noi è toccata ad altri. Quei due signori si sono comportati in modo irresponsabile. Spariti, non hanno mai risposto ai nostri appelli. Magari avremmo potuto trovare una soluzione. Comprendiamo il loro stato d’animo. Sappiamo però che essere madre e padre significa preoccuparsi di tutelare prima di tutto i bambini. Sfuggire agli appelli e portarci ad uno scontro inevitabile vuole dire non fare il bene di nessuno’’. Nel ricorso d’urgenza, riporta il Corriere della Sera, si chiede ai giudici di ordinare che la coppia che ha ricevuto gli embrioni sbagliati fornisca ’’tutte le informazioni sullo stato di salute dei nascituri nonché dove e quando avverrà il parto affinché i ricorrenti possano formare l’atto di nascita dal quale risultino come genitori’’. Inoltre al momento della nascita i ’’neonati dovranno essere consegnati ai genitori genetici’’. ’’Abbiamo chiesto ai giudici - spiegano i genitori biologici - di diffidare chiunque dal formare l’atto di nascita’’.
Oggi su La Stampa e Repubblica la "replica" dell’altra coppia, quella che sta portando avanti la gravidanza frutto dello scambio di embrioni al Pertini, che ribadisce la volontà di battersi per tenere i gemelli. "I bambini - spiega al quotidiano torinese la coppia che ha ricevuto gli embrioni non suoi - sono nostri figli, li alleveremo noi e non abbiamo intenzione di dividerli con nessuno". "Nutriamo un sentimento di sincero dispiacere per l’ altra coppia. Ma, dopo l’imperdonabile errore commesso dall’ ospedale, non potevamo certo rinnegare quelle due creaturine nel grembo di mia moglie. È lei la vera madre. È lei a nutrirli attraverso il cordone ombelicale. E io sono il padre che già li coccola sin dal primo momento". E al giornalista che sottolinea come il padre genetico sia l’ altro, l’uomo risponde: "attualmente non mi pongo il problema. Tanto più che è necessaria una pratica di riconoscimento della paternità. E per quello ci batteremo in tribunale. Ora voglio solo pensare alla salvaguardia dei bambini". La paura che un giudice possa toglierci i bambini? "Quella c’è. Ma il vuoto legislativo in materia è dalla nostra parte. Noi eravamo disponibili ad incontrare l’altra coppia, ma alla nostra richiesta di conoscere il motivo del confronto si sono negati". "Abbiamo fiducia nel diritto naturale - continua la coppia su Repubblica, - si deve apprezzare il grande coraggio e la coerenza di una madre che ha scelto di dare la vita piuttosto che farsi coinvolgere in un procedimento giudiziario".