Maurizio Gallo, Il Tempo 27/7/2014, 27 luglio 2014
IL FIGLIO DI CICCIOLINA «RAPITO» DAL PADRE
[21 dicembre 1993]
Il campanello di casa Staller suona alle 10,30. Dietro la porta dell’appartamento sulla Cassia c’è il marito dell’ex pornodiva ed ex onorevole radicale. La bionda ungherese diventata celebre come spregiudicata «fantasista» dell’hardcore, è in Ecuador per uno spettacolo di beneficienza. Quando la cameriera filippina va ad aprire, Jeff Koons, che quattordici mesi fa ha avuto un figlio da «Cicciolina» si precipita all’interno e cerca di portarsi via il piccolo Ludwig Maximilian. Lo scultore newyorkese viene però bloccato dalla domestica e dalla baby-sitter, che si attaccano subito al telefono e chiamano il «113». E, poco dopo, finiscono tutti di fronte al giudice tutelare per i minorenni. Un blitz fallito per un soffio, quello tentato ieri dal consorte di Ilona, volato a Roma dalla metropoli statunitense per riprendersi il bimbo. L’artista, specializzato in pop-art, che nel giugno del ’91 convolò a nozze con la pornostar ormai «in pensione», ha bussato all’uscio dell’abitazione che sorge in un complesso residenziale nella zona di La Storta. Oltre a Ludwig, uno stupendo bambino dagli occhi celesti, i capelli castani e il nasino all’insù, in casa c’erano la baby-sitter inglese Mary e la colf filippina Irene. Quest’ultima ha aperto e Jeff Koons l’ha spinta da parte per entrare. Quindi si è diretto verso la culla dove riposava il piccolo e l’ha preso in braccio per portarlo via con sé. Il tentativo ha provocato un’animata discussione con le due donne che avevano l’incarico di custodire Ludwig durante l’assenza della mamma e si è concluso con l’arrivo degli agenti. Gli uomini in divisa, giunti dal vicino commissariato Flaminio Nuovo, hanno fatto salire tutti in macchina e si sono diretti a sirene spiegate verso il Raccordo anulare. Sulla Flaminia la «Tipo» bianco-celeste della polizia ha dribblato il traffico intenso di fine mattinata, ha attraversato il centro ed ha proseguito senza soste per il lungotevere, fermandosi solo davanti al Tribunale dei minori di via dei Bresciani. Nel marzo dello scorso anno fu la Staller a lasciare il marito in America per venire nella Capitale con il figlio, che allora aveva appena quattro mesi. Anche in quel caso si parlò di una «fuga» causata dai continui litigi fra gli estroversi partners. «I rapporti fra loro non sono stati buoni fin dall’inizio, tutti e due sono molto oesuberanti - conferma Riccardo Schicchi, talent scout del porno che ha «scoperto» Ilona Staller - Sono certo che, se non fosse arrivata la polizia, il bambino sarebbe già negli Stati Uniti». Attriti coniugali che sono stati smentiti dalla diretta interessata, ascoltata via-filo nella capitale ecuadoregna. A decidere sul da farsi, comunque, sarà il collegio giudicante del Tribunale dei minori, che si riunirà oggi su indicazione del pubblico ministero Thomas e del giudice Domenico Miceli. Ludwig e il padre, intanto, sono tornati nell’appartamento al civico 1818 della via Cassia in attesa che i magistrati discutano il loro caso. Ilona li raggiungerà probabilmente giovedì, con il primo aereo in partenza da Quito. E la famiglia Koons sarà nuovamente «riunita».
ILONA TORNERA’A ROMA GIOVEDI’
«Non capisco perché. Perché Jeff è venuto improvvisamente a Roma a prendersi Ludwig, perché non mi ha detto niente del suo arrivo e delle sue intenzioni. Comunque non abbiamo alcuna voglia di separarci, e non è vero che litighiamo sempre come hanno scritto i giornali». La calda voce di Ilona Staller, in arte «Cicciolina», prima pornostar eletta deputata nella storia della Repubblica, ci giunge viaggiando per migliaia di chilometri, attraverso i cavi del telefono. L’ex diva dell’hard, oggi madre e moglie, sì trova a Quito, in Ecuador, insieme con Sabrina Salerno, Pino D’Angiò, Al Bano e Romina per una serie di spettacoli organizzati a scopo benefico e sotto l’egida di «Telethon». Che cosa è accaduto, allora? «Non lo so - risponde Ilona dalla stanza numero 1754 dell’Hotel Colon International - Qualche mese fa dissero che io ero fuggita con mio figlio dagli Usa, ma non era vero. Ero tornata in Italia con il consenso di Jeff perché c’era un’infiltrazione nel mio appartamento e dovevo fare dei lavori. Adesso mi dicono che lui è piombato a casa mia per prendersi Ludwig, ma forse non sapeva neppure che io stavo qui. Può darsi che si è trattato di una semplice visita...».
Fra voi, dunque, tutto fila liscio? «Si anche se tra due artisti ogni tanto esplode qualche litigio, non siamo separati e non abbiamo alcuna intenzione di divorziare. E poi il bambino ha bisogno della madre; io non sto qui in vacanza e non sto facendo spettacoli hard. Lavoriamo completamente vestiti, l’incasso servirà per curare i bambini distrofici. E poi basta pensare che allo spettacolo partecipano Al Bano e Romina...». Quando tornerà a Roma? «Ci sono soltanto due voli a settimana e credo che riuscirò a prendere quello che parte mercoledì. Quindi arriverò giovedì. Spero che vada tutto bene. Ciao! Un bacino».
CICCIOLINA VOLA A NEW YORK «ORA RIVOGLIO MIO FIGLIO»
La prima volta era stato bloccato appena in tempo dalla baby-sitter ungherese. Una settimana dopo ci ha riprovato con successo e «Cicciolina» ha preso il volo con lui, destinazione New York. Jeff Koon è riuscito così a strappare alla madre Ludwig Maximilian, il bimbo nato quattordicì mesi fa dall’unione con la pornodiva Ilona Staller. Un rapimento che il papà del piccolo e marito delI’ex deputata radicale, ha portato a termìne proprio la notte dell’antivigilia. La donna ha raccontato che, la sera del 23, lo scultore statunitense specializzato in pop art si era presentato nella sua abitazione, sulla via Cassia all’altezza di La Storta, esibendo un’ordinanza firmata dai magistrati del tribunale per i minori che gli consentiva di tenere con sé per qual che ora al giorno il piccolo Ludwig nella sua residenza romana, presso l’hotel Hassler. «Ho cercato di convincerlo a restare a casa con me - ha spiegato la Staller - L’ ho pregato in tutti i modi. L’ho anche invitato a cena, ma lui non ha voluto sentire ragioni. Era molto nervoso, e con lui si era portato anche le segretarie. Evidentemente aveva già organizzato tutto. Prima di affidarglielo, però, per precauzione, ho chiamato anche la polizia. È venuto un agente del commissariato Flaminio, ha letto anche lui il documento emesso dal tribunale di via dei Bresciani e, alla fine, ha confermato che dovevo permettere a Jeff di condurre fuori il bambino almeno per qualche ora». Profondamente colpita dalla sottrazione del figlio, Ilona Staller se l’è presa con la polizia: «All’inizio non mi hanno preso sul serio ed hanno inviato i fonogrammi per dare l’allarme ai posti di frontiera quando ormai era troppo tardi - ha commentato - Gli ho spiegato che, secondo gli accordi, Jeff avrebbe dovuto riportarmi Ludwig entro le undici di sera. Lui ha chiamato la reception dell’albergo dicendo che sarebbe tornato la mattina del 24. Invece ha mandato una delle sue segretarie a prendere le valigie e si è volatilizzato». Ma Cicciolina non si è arresa. Fatti i bagagli, è partita per gli Usa: «Sono convinta che Jeff aveva predisposto tutto nei minimi particolari, sicuramente ha usato un’auto per passare il confine, diretto in Germania. Da li avrà poi preso un volo per gli Stati Uniti. Maximìlian, però, ha già il suo documento d’espatrio personale e Jeff ha dovuto necessariamente usare uno stratagemma per fargli passare la frontiera», ha precisato l’ex star del porno in partenza per New York. Il suo obiettivo finale è la casa neworkese del marito (...).
Maurizio Gallo