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 2014  luglio 26 Sabato calendario

LA COMPAGNIA CI È GIÀ COSTATA 21 MILIARDI. IN UTILE (PER SBAGLIO) SOLO NEL 1999


L’Alitalia è costata ai contribuenti quanto una robusta manovra finanziaria. Almeno ventuno miliardi in vent’anni: dal 1993 quando la crisi della società cominciò a diventare evidente fino ai presumibili oneri che ricadranno sulla collettività per effetto dell’alleanza con Ethiad. C’è un dato che vale la pena ricordare: in ventun anni Alitalia, nelle sue varie configurazioni, ha chiuso un solo bilancio in utile. E’ quello del 1999 e non fu certo merito della gestione. Bensì dei 250 milioni di euro versati da Klm (nel 2002) per rompere il fidanzamento.
L’alleanza con gli arabi non deve far dimenticare i precedenti. Non solo il sanguinoso piano Fenice preparato da Corrado Passera per apparecchiare l’ingresso dei “capitani coraggiosi”. Bisogna andare ancora più indietro, quando ancora Alitalia era l’orgogliosa compagnia di bandiera. L’azionista di maggioranza era il Tesoro e quindi debiti e perdite ricadevano direttamente sulll’azionista pubblico. Fino al momento in cui fu cancellata dalla Borsa (gennaio 2009) è costata (tra ricapitalizzazioni e debiti ripianati) circa 13 miliardi di euro, di cui cinque fra il 1998 e il 2008. La vecchia Alitalia muore nel 2009. Al suo posto Cai il cui azionariato è composto dalla cordata messa insieme dal governo Berlusconi con la regia di Banca Intesa. Gli economisti, hanno quantificato in 5 miliardi di euro il costo dell’operazione. Mettendo insieme i tredici miliardi della fase “pubblica” ai cinque del piano Fenice siamo già a 18 miliardi. Ma non è finita.
A questa emorragia vanno aggiunte le spese dell’accordo con Etihad. Si tratta degli oneri per lo Stato della cig e della mobilità per i 2.500 esuberi, dei debiti che rimarranno, inesigibili nei forzieri di Intesa e Unicredit e che si cercherà di addossare alle finanze pubbliche, più altre pendenze. Valore stimato almeno tre miliardi. Mettendo tutto insieme arriviamo al totale di ventun miliardi in vent’anni. Una robusta manovra finanziaria seppure spalmata in un arco piuttosto lungo di tempo. La domanda sorge spontanea: ne valeva la pena?