Fulmini 29/7/2014, 29 luglio 2014
SECONDA
«La prima vittoria è qualcosa di grande, alla seconda capisci un po’ più velocemente cosa è successo e in un certo senso riesci a godertela subito. Adesso festeggerò di brutto» (Daniel Ricciardo dopo il successo al GP d’Ungheria).
DISGUSTO «È un momento più complicato, che potevo aspettarmi. Dopo aver giocato tanto e bene, doveva arrivare un periodo della stagione in cui mi sentissi più scarico fisicamente e mentalmente. Comunque negli ultimi tornei ho lottato, superando il disgusto per il mio tennis attuale. E questo mi aiuterà a ritrovare il gioco» (Filippo Fognini).
ODIO «Io ad esempio odio cordialmente i social network. Mi basta osservare mia figlia, che mette online una foto e poi passa il tempo a controllare quanti l’hanno vista. È una malattia. Quindi consiglio di usarli con la testa, anche perché trovo siano un po’ sinonimo di insicurezza» (Cristian Abbiati)
AMICI «Amici nel mondo del calcio? Forse un paio. È colpa mia. Cambio città e non so tenere i contatti con le persone. Non uso né facebook né twitter, odio la tecnologia. Quindi, chi mi cerca non mi trova. Non ho un bel rapporto neppure con il cellulare» (Thiago Motta).
CROCIFISSO «Il responsabile del flop Mondiale non è solo Prandelli, ma che lui diventi il bersaglio principale delle critiche fa parte del gioco. E poi per quattro anni Prandelli è stato sempre esaltato, anche per i pareggi con il Lussemburgo. Troppe critiche? Ma se Sacchi è stato crocifisso dopo aver perso una finale ai rigori…» (Zdenek Zeman).
PLAYSTATION/1 «Su Vidic ho poco da dire, per lui parla una carriera in cui ha vinto tutto. Serio, umile, professionale. È un onore allenarmi con lui. Condividiamo anche la stanza e comunichiamo in un misto tra inglese e italiano. E lo faccio arrabbiare: alla Playstation vinco sempre io!» (Juan Jesus).
PLAYSTATION/2 «Sono un agonista, non mi piace perdere nemmeno alla playstation» (Usain Bolt).
SPIAGGIA «Ho scelto la Roma per vincere, se non succede sarà una delusione. Se avessi voluto starmene in spiaggia avrei optato per il campionato americano» (Ashley Cole).
PAGLIACCIO «Ferrero chi è? Quello della Nutella? No no, lasciate perdere. Io resto al Parma al 100% e penso di chiudere qui la carriera al 99%. Quando sarà, non lo so. Di certo non mi ridurrò a fare il pagliaccio a 38-40 anni. Ho rifiutato una ricca offerta triennale negli Emirati. I soldi non comprano la felicità, oggi sono felice qui» (Antonio Cassano).