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 2014  luglio 28 Lunedì calendario

ALLA RADICI DI NIBALI

È nato il 14 novembre, lo stesso giorno di Vittorio Adorni e Bernard Hinault. Un bimbetto terribile, che faceva impazzire due famiglie: quella vera e quella adottiva a Mastromarco (Pistoia), dove è emigrato a 16 anni per inseguire il sogno del ciclismo. Alla scuola preferiva il biliardino, eppure si è diplomato ragioniere. Vincenzo Nibali viene dal mare, da Messina: come Pantani, l’ultimo re nel 1998, cresciuto sulla spiaggia di Cesenatico.

Divertimento «Era sveglio. Vispo. A dieci mesi scendeva dal lettino e fuggiva a quattro zampe — ricorda sempre mamma Giovanna —. All’uscita di scuola bisticciava con tutti. Scappava dal negozio e andava a giocare al biliardino. Quando, a 9 anni, il papà gli ha regalato la prima bici da corsa, dava battaglia a tutti. Si divertiva da morire». Gli aneddoti accompagnano la storia di Vincenzo, che si chiama come il nonno paterno, suo primo tifoso. E pensare che salì in sella... perché papà Salvatore voleva dimagrire, e non ci riusciva, e così la bici finì a lui. La granita di caffé con panna e brioche, i cannoli, e poi le lumache, il polipo, i calamari fritti: buongustaio. Nonna Carmela vuole regalargli uno scooter per i 14 anni, e invece Vincenzo lotta per una mountain bike, e l’ottiene. I semi della tecnica in Mtb sono stati determinanti nella tappa del pavé di Arenberg.

Mansarda A Mastromarco, in Toscana, Vincenzo vive con Carlo e Bruna Franceschi. Ha 16 anni, abita nella mansarda. È molto chiuso, soffre per lo spostamento, la sera gli capita anche di piangere. E invece a Mastromarco nascono i CanNibali, il suo storico fan club. Da casa si vedono Vinci, il paese di Leonardo, l’inventore della bicicletta, e anche i pendii dove provava l’ebbrezza del volo. In Toscana scopre il cinghiale, i fiori di zucca fritti, i carciofi, si diverte molto con il go-kart a Prato e con le macchine radiocomandate. E qui ha comprato un appartamento, la base per fermarsi quando si sposta da Messina a Lugano .

Bici segata Il nonno lo chiama «Enzareddu». «La bicicletta era l’unica cosa che lo interessasse profondamente — ricorda ancora mamma Giovanna —. Un giorno, dal negozio allagato riuscimmo a salvare la prima biciclettina di Enzino». «E quando fece il monellino, presi una sega e gliela tagliai», ricorda papà. La prima maglia è dei Vivai Pietrafitta Mazzarà. È il 1998, esordiente, 13 anni. La prima vittoria il 12 luglio a Solarino (Siracusa). Poi, da allievo, passa alla Cicli Fratelli Marchetta di Messina: 7 vittorie nel 1999, 6 nel 2000 .

Il salto Quindi il trasferimento: Nibali viene tesserato per la Mastromarco Iperfinish Sensi. Entra in un’altra dimensione, la prima delle 6 vittorie stagionali è il 22 aprile a Garrufo (Teramo): Trofeo Capretta. Corre molto nel centro e nel sud Italia (vince due volte in provincia di Potenza: anche una cronoscalata) per cercare di limitare le spese. Con il papà gli capita di dormire in macchina. Quindi nel 2002 il salto di qualità. Tredici vittorie, tutte di peso. Il tricolore ad Asolo, nel Vicentino, dove poi si sarebbe vestito per la prima volta di rosa al Giro 2010: nel finale stacca di 38” Emanuele Rizza e Leonardo Moser, fratello di Moreno. Il prestigioso Giro della Lunigiana, Mondiale a tappe della categoria; il terzo posto a Zolder 2002 nel Mondiale crono, vinto dal russo Ignatiev. Diciannove successi nelle due stagioni da under 23, sempre alla Mastromarco: 7 nel 2003, 12 nel 2004, con la Coppa del Mobilio (in linea e a crono) e il terzo posto al Mondiale crono di Bardolino 2004: il titolo allo sloveno Brajkovic. Ma c’è una vittoria alla quale è legatissimo: la tappa di Cantagrillo del Giro di Toscana. Era il paese del c.t. Franco Ballerini, che stravedeva per lui. La prima parte della sua storia finisce qui. Nel 2005 passa professionista alla Fassa Bortolo: l’ultimo capitolo, ieri, sui Campi Elisi.