Paolo Levi, La Stampa 26/7/2014, 26 luglio 2014
CLUB MED, OK CON RISERVA A BONOMI
La battaglia non è ancora finita. Ma il fondo guidato da Andrea Bonomi ha vinto una manche nella conquista del Club Med, uno dei fiori all’occhiello dell’industria turistica di Francia. Ieri il board del gruppo di villaggi vacanze ha riconosciuto l’interesse che l’Opa di Bonomi rappresenta per gli azionisti, anche in virtù del premio del 22% offerto. Ma nel contempo ha espresso una riserva sulla conformità dell’offerta agli interessi più generali del gruppo. Mentre la cordata composta dalla cinese Fosum e dai fondi francesi Gaillon-Ardian affila le armi e si prepara al rilancio dell’Opa.
Il cda di Club Med «ritiene all’unanimità che l’offerta di Global resorts (il fondo guidato da Bonomi, ndr) sia conforme agli interessi degli azionisti e obbligazionisti e raccomanda a chi cerca una liquidità immediata di apportare i titoli». Tuttavia, restano «dubbi sulla strategia» di Bonomi e il consiglio «non è in grado di confermare senza riserva la conformità dell’offerta agli interessi della società». Ma il fondo guidato dall’italiano esulta. «Una pietra miliare è stata raggiunta e la nostra offerta fa il suo corso», ha reagito Global resorts. «Saremo lieti di lanciare le operazioni per aprire agli azionisti la possibilità di approfittare della nostra offerta».
Ieri i cinesi di Fosum sono partiti al contrattacco comunicando all’Amf, l’Autorità francese di Borsa, il superamento della soglia del 10%, portandosi di fatto alla pari con la Bi-Invest di Bonomi. L’investitore di Hong Kong, grazie alla conversione di obbligazioni è salito fino al 10,44% del capitale di Club Med e ha il 17,7% dei diritti di voto, mentre Global Resorts ha il 10,49% del capitale e il 9,39% dei suffragi. Bonomi ha offerto 21 euro per azione a fronte dei 17,5 euro della cordata sino-francese, favorita però dall’ad di Club Med Henri Giscard d’Estaing, figlio dell’ex presidente della Repubblica Valéry e titolare di azioni e obbligazioni, al pari di altri manager e dipendenti della storica catena, che molti vorrebbero restasse francese. Secondo Giscard d’Estaing junior, che non ha partecipato al voto di ieri, «il progetto di Gallion, che unisce Ardian e Fosun, si basa su uno stretto equilibrio, una parità tra un azionista francese e un azionista cinese e grazie alla partecipazione del management e di circa 400 dipendenti del Club Med, la maggioranza francese nel capitale è garantita». Al contrario, Global Resorts «vuole assumere da solo il controllo del Club, che sarebbe così esclusivamente in mani internazionali».
Tra gli assi nella manica di Bonomi, c’è anche l’appoggio di Serge Trigano, il figlio dello storico fondatore del Club Med, a cui è stata garantita la presidenza del gruppo nel caso di una vittoria del campo italiano. Secondo diversi osservatori, il figlio di Gilbert Trigano è il miglior garante dei valori della società. Ma i detrattori non mancano. E c’è chi ricorda i cattivi risultati da lui ottenuti alla guida del Club nel 1997.