Francesco Spini, La Stampa 26/7/2014, 26 luglio 2014
NEW SKY, ECCO COSA CAMBIA PER GLI ABBONATI ITALIANI
Con la nascita di «New Sky», il gigantepaneuropeo della pay tv, cosa cambia per l’utente italiano?
In un primo momento cambierà poco. Il gruppo punta anzitutto a raggiungere una maggiore diffusione della tv a pagamento e dei relativi servizi. Con il tempo però si prevedono effetti concreti quantomeno sulla tecnologia e sulla produzione di contenuti.
Si svilupperannonuove piattaforme?
Nel quartier generale di Londra ritengono che le innovazioni che stanno cambiando il modo di guardare la tv (le varie piattaforme on demand anche via Internet) potranno arrivare contemporaneamente in tutti i Paesi, anticipando così la concorrenza e aumentando la diffusione dei servizi più avanzati.
Arriveranno nuovi programmi grazie alla dimensione multinazionale?
Avere una dimensione europea permette di avere maggior potenza di fuoco nel campo delle produzioni. In questo senso si punta a intensificare lavorazioni che possano essere viste contemporaneamente in tutti i Paesi dove la pay di Sky è presente. Ciò accadrà con gli show ed eventi dal vivo, ma anche con la fiction, come sta già accadendo con Diabolik e con «The Young Pope». La seconda serie di Gomorra potrà essere vista in contemporanea in Italia, Inghilterra, Germania, Austria e Irlanda.
Che ruolo potrà avere l’Italia nelle produzioni?
Le agevolazioni fiscali introdotte dal decreto cultura voluto dal ministro Dario Franceschini hanno reso l’Italia più attraente per le produzioni cinematografiche. Ciò aumenta per Sky l’attrattività del nostro Paese già apprezzato per i luoghi e per il capitale umano: per Gomorra hanno lavorato 3 mila persone.
In virtù dell’accordo si potranno vedere tutte le partite di calcio degli altri campionati?
In questo ambito non cambierà nulla, almeno nei primi anni. L’assegnazione dei diritti per la trasmissione di eventi sportivi è effettuata per lo più su base nazionale. Anche oggi sulla piattaforma Sky sono visibili molte partite di campionati stranieri. Le uniche trasmesse da canali a marchio Sky sono quelle della Bundesliga tedesca. Altre - tra cui la Premier league inglese, la Liga spagnola e il campionato francese - sono trasmessi da Fox Sports che detiene i diritti per l’Italia.
Cambierà qualcosa nei diritti relativi alla Champions e alla Serie A?
A parte possibili accordi tra Sky e Mediaset sulla Champions (che il Biscione ha in esclusiva dal 2015 al 2018) tutto resterà com’è. Nel 2019 si riaprirà la partita, ma per allora il panorama televisivo potrebbe essere mutato, anche grazie alle sinergie che si vanno sviluppando tra gruppi televisivi e i fornitori di telefonica e banda larga.
Quale sarà la reazione di Mediaset all’operazione?
Anche il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi sta lavorando per dare un respiro internazionale alla sua pay tv, Mediaset Premium. Sebbene il gruppo sia uscito dalla Spagna, vendendo la partecipazione in Digital Plus, ha registrato l’ingresso di Telefonica, con l’11%, nel capitale della (futura) società dedicata alla pay tv. Da tempo, inoltre, sono in corso colloqui con Al Jazeera e Vivendi per un loro possibile ingresso nella società e poter così ampliare gli orizzonti e la potenza di fuoco in un settore sempre più strategico per le tv.
[F. SP.]